Cavalieri Erranti “I giorni dell`Avventura : le due Fonti”

“Anno XVI - Mese 7° - Giorno 21°

Oggi è con questa pergamena che io, Dordwen She Tani, X Pendrawen della Cavalleria Errante, inauguro l`apertura dei Giorni dell`Avventura che ci porteranno fino al deserto alla ricerca di due Fonti narrateci da un viandante giunto al Castello di Esperia.

Chiunque voglia unirsi alla Cerca sarà il benvenuto.
La partenza avverrà dai Ruderi di Esperia Domani alla nona ora e mezza dopo l`apice massimo del sole.
Il ritorno?
Si sa quando si parte, non si sa quando si torna.

Siano Pace e Prosperità in chi incrocerà il nostro cammino.

Ðordwen She Tani
il Ðiavolo Nero
Pendrawen dei Cavalieri Erranti
.Due occhi, Uno per le Rose, Uno per il Lazzaretto”

E questo fu l’inizio …

E così partimmo dai Ruderi ove sorge il Castello dei Cavalieri Erranti per iniziare la missione alla scoperta delle due Fonti d`Acqua, la Fonte della Luce e la Fonte delle Tenebre.
Ci muovemmo in direzione delle Spalle della Vecchia Torre, mentre l’Accademico Durin Re di Moria al fianco del Pendrawen Dordwen recitava con lei dei vecchi versi in Onore dei Cavalieri Erranti :"...ecco i Cavalieri Erranti vestiti di splendide armature eroi di molteplici canti nella vita e nelle imprese si mostran degni e leali difendon le leggi a Lot dell`amor cortese seguendo gli ideali come fratelli brandiscon l`armi sprezzanti coraggiosi e saggi alla ricerca di oggetti e saperi percorrono lunghi viaggi , seppur vincenti e valorosi non vogliono elogi rifiutano ori senza esitare nell`abbisogno dei cittadini difendon gli onori degli scudieri accrescendo il sapere Ode ai Cavalieri Erranti che delle dame portano il colore al lor transitare pace prosperità e menzione d`onore...tra cozzar d`armi ancora si udrà la cornamusa, tra battiti di cuori innamorati il liuto suonerà la propria serenata, quando delle campane si udiranno rintocchi a lutto saranno accompagnati dal rullare di un tamburo e tutti sapranno chi sono."
Giunti alla Foresta del Piccolo Popolo ci accampammo alla Foresta Oscura per il primo bivacco.

Ripreso il cammino e lasciato alle nostre spalle il cuore del Granducato, dopo aver varcato le mura della Vecchia Cittadella, abbiamo avuto modo di incontrare un’esuberante gruppo di esseri umani che cantando e danzando frementi di vita cercarono di fare la nostra conoscenza proponendoci addirittura, tramite il loro capo un certo Karl, di barattare con noi una vecchia pergamena, latrice a suo dire di segreti od incantesimi, ma l’intervento di qualcuno che sembrava inseguirli li mise in fuga in un tempo così breve che lasciarono tra le nostre mani la strana pergamena.
Fu al Pozzo della Cittadella che appurato grazie ad alcuni fruitori di Magia che la pergamena non era intrisa di Magia oscura, FENRIR Primo Guardiano di Ade e la Dama Errante Fiamma si prodigarono nel cercare di decifrare la pergamena.
Avvicinata una candela allo scritto, la pergamena rivelò alcuni versi che, con sommo interesse, che così vennero decantati:

"Cavaliere, mio Cavaliere
Avete conbattuto con forza
Avete conbattuto con onore
Non avete risparmiato il vostro fisico
Non avete risparmiato la vostra volontà
Ora è il momento di riposare, mio Cavaliere.

Cavaliere, forte Cavaliere
Vi ho visto inginocchiarvi davanti all`umile
Vi ho visto fronteggiare il più temibile avversario
Mai avete brandito la spada contro il debole
Mai avete lasciato il campo di battaglia
Ora è il momento di rinfrancarsi, mio cavaliere.

Cavaliere, sremato Cavaliere
Tante volte siete caduto in terra
Tante volte vi siete rialzato
E non c`è stato cedimento nel corpo
E non c`è stato cedimento nello spirito
Ora è il momento di lasciarsi andare, mio Cavaliere.

Cavaliere, ferito Cavaliere
Non importa che abbiate vinto con gloria
Non importa che abbiate perso cono onore
Ormai siete libero dalle fatiche
Ormai siete libero dai pensieri
Ora è il momento di curarvi, mio Cavaliere.

Cavaliere, mio Cavaliere
Il vostro sforzo è stato immenso
Il vostro corpo è stato ferito
Quì ci sono io a curarvi
Quì ci sono io a medicarvi
Ora è il momento di risollevarsi, mio Cavaliere!
".

Udimmo inoltre un lamento, pareva in lontananza, ma ci fece ipotecare che racchiuso nella pergamena stessa vi fosse lo Spirito di una donna, che decantava il suo amore .

Il viaggio era lungo e ci avviammo a quella che pensavamo fosse la nostra destinazione: le Terre desolate
Mentre avanzavamo lungo un sentiero nel deserto, vortici di sabbia mossi dal vento si alzarono inesorabili colpendo il Proselito di Gaia Ayleen, la Custode dei Segreti Rayves, il Mentore delle Quattro Virtù Adelfo e il Giovane Sciamano Lamarque e fu solo l`inizio poiché tutti all`improvviso sentimmo un misterioso e strano rumore invadere l’aria intorno, creando perplessità e nervosismi tra i presenti.
Poco dopo agli occhi di tutti noi si materializzarono prima una pinna ed in seguito altre due per poi apparire tre esseri mostruosi, parevano dei pesci, con una corazza, saltavano nella sabbia e le loro intenzioni non sembravano affatto bonarie trasformandosi in breve in un’ attacco. Chi era disarmato si riunì in cerchio e chi era armato sguainò la spada mentre coloro che possedevano il potere magico innalzarono le loro auree preparandosi fronteggiare a loro volta le minacciose creature.

Durante l`inevitabile conflitto, ecco che le tre creature presero forma di Ittiosauri, per poi attaccare il Paladino Percivale ed il Proselito di Gaia Ayleen :ma la spada del Paladino e l`invocazione del Primo Guardiano dell`Ade Silentino e dei Novizi dell’Ade Mirime ed Elpis, nonché all’efficace contributo dello Sciamano Adelfo, le tre mostruose creature furono sconfitte, giacendo inermi su quel suolo arido e sabbioso.
Il tempo di recuperare le forze, di controllare che tutti stessero bene ed eravamo pronti a proseguire la nostra ricerca.
L’oscurità era ormai calata sul nostro accampamento ai Pinnacoli quando d’un tratto, dapprima solo alle orecchie delle dame Erranti giunsero da nord-ovest assieme al vento le note di una dolce nenia , espandendosi la melodia, tutti fummo in grado di sentirla ma nuovamente solo alle Dame Erranti fu concesso di udire distintamente alcune parole di una voce femminile: “Cavaliere, mio Cavaliere …avete combattuto con foraza, avete combattuto con onore” mentre le antiche parole risuonano un vento soprannaturale scostò la sabbia creando un sentiero che conduceva ad uno dei Pinnacoli.

“Non avete risparmiato il Vostro fisico, non avete risparmiato la Vostra volontà, ora è il momento di riposare mio Cavaliere” le parole mentre una luce si palesava nel sentiero, una luce che si espande rivelando un’altura rocciosa semi-trasparente, un miraggio nella notte “Cavaliere forte cavaliere” udibile solo alle Dame Erranti che accompagnavamo mentre su di noi scendeva una sensazione di pace e libertà.
L’immagine prese corpo dando vita ad una roccia enorme ricoperta da piante diverse l’una dall’altra che lasciavano intravedere una fonte dall’acqua rossa che sgorgava dall’interno, riversandosi in un minuscolo fiumiciattolo dello stesso colore terminando in un piccolissimo laghetto.
Ed udimmo tutti distintamente “Ora è il momento di rinfrescarsi mio cavaliere” mentre il movimento di un’ arbusto rivelò una seconda fonte di acque trasparenti, posta all’interno di una minuscola grotta, chetato il canto della donna , come un sibilo, una voce sembra invitarci a bere proveniva dalla fonte rossa.
Qualcuno cercò di bere altri furono fermati quando una figura eterea si materializzà tra le due fonti “Mi congratulo con Voi che avete superato questa prova” verso Sibilluna e Nerissa che avevano bevuto insieme l’acqua delle due fonti “le fonti solo se bevute insieme, hanno il potere di risanare le ferite fisiche e lenire quelle dello spirito, io sono un’antica signora e veglio sulle fonti e sul loro potere che non può essere portato altrove, essere non dimorano in un luogo ma appaiono solo ai meritevoli, il loro potere non spetta a tutti e solo Voi “ indicando Nerissa e Sibilluna “ sarete in grado di lenire e guarire le ferite spirituali dei Cavalieri nell’arco dei prossimi cinque giorni come se foste le loro fonti. Il mio sguardo è su di Voi non mi deludete” le parole con cui ci lasciò sparendo poi alla nostra vista assieme all’altura ed alle fonti che in breve persero consistenza.RO esatto tra le due FONTI una FIGURA eterea fa la sua

Pace e prosperità fu il saluto che l’Antica Dama ci lasciò prima di sparire con le due fonti.

La Cerca è conclusa, le due Fonti sono state trovate, ma non ci è stato dato di riportare con noi le loro acque che, custodite da colei che fu una Signora degli Erranti, restano nel deserto spostandosi di volta in volta in un luogo differente.


Zefirya di Lendelien
Primo Saggio dell’Accademia del Sapere

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Le cronache di Lot


Chi io sia non è importante, né importa il motivo per il quale io ed i miei fratelli scriviamo di quanto accade. Lo faccio, è questo quello che conta.




Più volte in questi giorni la quiete delle terre del ducato fu incrinata da eventi fuori da ogni logica, eventi di cui Noi stessi fummo testimoni fin dalla loro origine.

Celato nelle profondità della terra, in un labirinto d’ombra si cela l’oscura figura di Iskander.

Condannato da una antica maledizione a vagare in forma corporea solo nell’oscurità di quei cunicoli, egli brama di ricongiungersi a un ciondolo che lo renderà nuovamente libero, portando lui e le sue temibili truppe a calpestar con il proprio corpo le terre libere del ducato.

Molte leggende esistono sul suo conto, racconti pieni d’orrore che coloro che hanno conosciuto si tramandano a voce bassa, sussurrando malvolentieri il suo nome.
Abbiamo veduto giorni assai tristi e altri ne vedremo.

Inviso al suo stesso fratello Baltazar fece la sua prima comparsa nella profondità delle fogne, sfidando un manipolo di eterni. Troppo deboli ancora le sue truppe per tenere testa a quegli individui, furono sgominate.
Così come furono sgominate dall’ Orda che ne polverizzò gli scheletri.

Molte sono le anime irrequiete che aleggiano per il ducato: Jerek, Adeline e tante altre. Giovani uomini e donne che persero la vita nel tentativo di contrastare la furia del REIETTO. Più volte si presentarono alla vista dei cittadini del ducato, descrivendo loro chi fosse quell’entità che si trovavano ad affrontare.

Colme del desio di vendetta non hanno ancora trovato la PACE, condannate a vagare in pena nei luoghi che un tempo frequentarono, preda dei dissenatori di Iskander, oscuri spiriti dannati dall’eterno.

...

Veloce viaggiava la Demeter per i mari del SUD, una nave di facoltosi commercianti che nel più piccolo dei loro forzieri celavano il ciondolo a cui l’incarnazione stessa del MALE aspira.
Ad essa si affiancò una nave rapida e veloce, ricolma di feroci predoni e di spregevoli abomini, che senza pietà la saccheggiarono passando a fil di spada molti dei suoi membri e lasciando appesi per il collo quei pochi che opposero una qualche resistenza. Abu Jafar, il loro comandante, si impossessò del ciondolo.

Qualche giorno dopo nel medesimo luogo giungevano la Mizar e la Nuraidha, appena in tempo per scoprir lo scempio che v’era stato.

Contemporaneamente un manipolo di cittadini del ducato conduceva il capo di quei predoni: Abu Jafar e il suo seguito attraverso il deserto, fornendo una valorosa scorta contro coloro che reclamavano il ciondolo per distruggerlo. Fintosi un ricco mercante egli riuscì ad ingannarli, facendosi condurre fin nel cuore pulsante del ducato.

...


Attraverso i mari del SUD, nelle profonde vallate e per il deserto Horus diede la caccia al predone, perdendone le tracce alla PIAZZA del MERCATO, ove giunse appena in tempo per salvare gli stessi cittadini del ducato che qualche giorno prima ne avevano sterminato gli uomini.

...

Darathir intanto, oscuro emissario dell’eterno va a intrecciar le trame di perverse alleanze, assicurandosi l’appoggio di quanti vorrebbero abbracciar la causa.
Quel che viene offerto è il potere.
Nella quiete delle ombre egli aspetta quel ciondolo, bramando di impossessarsene per ritornare a esser forte come un tempo.

“Quando ogni speranza sembrerà oramai perduta e le ombre della MORTE senza RIPOSO staranno per sopraffarvi, cercate l’ultima luce nella vostra anima”




Juan Qun`doll
Primo dei Tre Custodi
della Ruota del Tempo.



Chi io sia non è importante, né importa il motivo per il quale io ed i miei fratelli scriviamo di quanto accade. Lo faccio, è questo quello che conta.





Sfacciati e presuntuosi, ecco come si dimostrarono. Convinti di poter uscirne indenni ancora una volta.

...mortali.

Il topolino ha cercato di ingannare il gatto non sapendo di cadere nel suo stesso tranello. Questo è accaduto, popolo del Gran Ducato di Extremelot.

Abu Jafar ha fatto il loro gioco presentandosi tra le dune del deserto, lì dove quelle abominevoli creature plasmate dalle Ombre e dalle Tenebre sembrano essere a proprio agio. Tutto era stato organizzato, ogni minimo dettaglio curato. Ogni cosa era al suo posto.

Lo scontro fu cruento. Le fazioni decise ora più che mai a compiere ciò che andava compiuto.

Sono caduti, uno dopo l`altro, mentre sferravano potenti e mortali colpi sui seguaci di Iskander. Sui seguaci di Abu Jafar che, questa volta, non è riuscito a sottrarsi al suo Destino.

L`emissario di Iskander è morto...ed ora chi prenderà il suo posto?


Attenderemo l`evolversi degli eventi.


Murak`Domi
Secondo dei Tre Custodi
della Ruota del Tempo.



Il dormiente s`è oramai risvegliato e con esso le paure più intime di ogni suo nemico.

Nel mezzo di una festa nell`antico castello i suoi emissari ne annunciarono il ritorno...e così fu.
Creature bizzarre e grottesche avrebbero massacrato i presenti se Horus e uno sparuto gruppo di coraggiosi non avesse levato gli scudi a difesa della gente del ducato.
Consumati dalle fiamme le creature infernali di Iskander disseminarono il caos laddove pochi istanti prima v`era ben altra atmosfera.
Squarci nel continuum spaziale, fiamme immonde e visione orrorifiche si consumarono laddove gli occhi di tutti erano posati.

Poi venne il Bosco e il suo morbo.
Circondato dai suoi fedeli egli si rivelò finalmente ai suoi nemici, mostrando parte del suo immenso potere.
Una fitta nebbia circondò ogni cosa, un drappo scuro cadde innanzi agli occhi dei fedeli di Gaia, mentre l`immane tragedia si consumò.
Ciò che prima era vita, cessò di esserlo. Numerosi alberi avvizzirono d`un colpo, mentre la terra e le loro radici venivano infettate da putridi miasmi di corruzione.
La stessa essenza di Gaia era intaccata, come come lo erano gli animi dei numerosi combattenti.

Lontano dalla battaglia il giovane Horus Delacroix ne ingaggiava un`altra in pieno deserto, travolti da immense onde di sabbia i suoi uomini furono decimati ed egli stesso ricevette la ferita più profonda che possa esistere: quella dell`anima.
Oramai stanco e frustrato egli si rifugiò oltre le ultime dune di queste terre, dimentico della sua missione e desideroso di ben altri diletti.

La piaga dilaga intanto e la terra muore laddove Iskander muove i suoi passi.

Venuto a conoscenza dell`accaduto il Re dell`Orda verga la sua sfida nelle pubbliche teche ed è lì che si sofferma lo sguardo dell`Oscuro.

La notte cala sul suo esercito, mentre lontano il suo rivale Horus si perde nei ricordi, gozzovigliando fra feste e banchetti. Quanto può divenire vile un uomo e quanto parimenti può esser in grado di compiere grandi gesta.

Intanto, in queste terre mortali, il sangue ha bagnato la piana di fronte ai Cancelli Insanguinati. In molti sono caduti per difendere un brandello di terra o per conquistarlo. Vite strappate a queste terre dal ferro delle spade e da incanti arcani. Pieni di quelle anime sono gli sconfinati regni di Ade.

E voi che siete innanzi a questa pergamena, voi che pensate che nulla possiate compiere per sovvertir gli eventi, sappiate che siete voi stessi a confondere o a dipanare le trame del fato.




Aall Thon
Terzo dei Tre Custodi
della Ruota del Tempo.