Stirpe di Camelot

(Umani)

data approvazione: 23 ottobre 2003

fondatore: Sir MenionLeah

Capoclan: Narcissa

STORIA

Molti uomini nacquero e moriron sotto il cielo stellato, generazioni e generazioni della stirpe umana fecero la loro comparsa sulla terra, la vita di moltissimi di loro trascorse senza eventi di notevole rilievo ma per alcuni fu diverso, il destino avrebbe posto sul loro cammino imprese che sarebbero state ricordate per sempre. Le stelle videro moltissimi uomini trascorrere la loro vita e tornare tra le braccia dell’oscurità da cui si erano svegliati, esser dimenticati e scomparir per sempre, ma videro anche uomini che divennero immortali grazie ai ricordi che sarebbero vissuti nelle generazioni successive. Uomini che divennero eroi, ed eroi che divennero leggende. Alcune di esse si estinsero, altre divennero eterne, alcune sono destinate a vivere ancora o a risorgere a nuova vita nelle generazioni future…

Proprio di una leggenda immortale mi accingo a narrare…la leggenda di Camelot e dei cavalieri della tavola rotonda. Un tempo magico in cui si costruì un luogo su cui regnarono gli ideali dell’onore e della giustizia. Ma non è mio compito narrare le gesta di sì valorosi cavalieri, le mie parole non potrebbero mai essere degne di riportar tali storie… Posso solo tentare di ricordar gli eventi che portarono all’istante in cui, secoli più tardi, per questa leggenda giunse il tempo di risorgere a nuova vita: il momento in cui dalla polvere del tempo accumulata nei secoli si sarebbe sollevata e avrebbe rivisto nuovamente la luce della gloria.

Eccovi dunque il racconto di come ebbe vita la stirpe di Camelot; lor signori mi perdoneranno se a volte le mie parole non risulteranno chiare o se appariranno troppo fantasiose; la storia è stata tramandata attraverso diverse menti ed è probabile che si sia arricchita di elementi nuovi nei vari passaggi, d’altronde il ruolo del cantastorie è quello di narrar eventi mitici e se si privassero le storie dell’alone di mistero e di magia esse perderebbero il loro fascino più autentico, io sono soltanto un semplice cantore dunque mi limiterò a riportare gli eventi.

Ma il tempo delle mie parole è già giunto al termine, e gli eventi premono per venir alla luce,che il racconto abbia inizio dunque e giunga a voi per mezzo del mio cantar:

*****

La storia inizia in una radura di un bosco il cui nome o luogo non ha importanza, è necessario sapere soltanto che sei umani compagni d’armi e d’avventura ivi avevano deciso di passar la notte essendo ormai tramontato il sole e essendo costoro stanchi per il lungo viaggiar che aveva occupato la loro giornata….

Al calar della notte un fuoco rischiarava la radura, le fiamme danzavano allegramente irradiando luce e calore, tutto era tranquillo e i suoni abituali del bosco risuonavano nell’aria, i sei compagni si godevano la tranquilla serata di inizio autunno discorrendo tranquillamente.

La serata procedeva per il suo normale corso quando improvvisamente sul bosco circostante cadde come un velo un silenzio carico di attesa e di mistero….

Cominciò a formarsi attorno alla radura una fitta nebbiolina che sembrava quasi danzare con la poca luce irradiata dalle fiamme del piccolo falò al centro della radura stessa….improvvisamente la luce si affievolì di colpo e fu allora che la strana figura fece la sua comparsa…

Uno strano vecchio comparve come per magia nella nebbia al limitare della radura, un’apparizione strana ed improvvisa la figura sembrava esser tutt’uno con il muro di nebbia, un secondo dopo era scomparsa per riapparire dall’altro lato della radura. I sei compagni rimasero sconcertati dalle apparizioni che adesso si erano moltiplicate sino ad accerchiare l’intera radura; sembravano impegnate in una strana e magica danza, ed uno strano cantilenare cominciò a riecheggiare nell’aria isolando il cerchio di nebbia e la radura dal resto del mondo: le fiamme si ravvivarono improvvisamente, e si sprigionò una fiammata altissima che assunse un forma cilindrica davanti agli occhi stupiti dei sei compagni. Le parole della cantilena si fecero più chiare e forti e il tono s’innalzò imperioso mentre contemporaneamente nel cilindro formato dalle fiamme apparvero le immagini di una spada e di alcuni cavalieri seduti attorno ad una tavola rotonda. Nelle fiamme i sei stupiti compagni videro le imprese eroiche compiute dai cavalieri, il loro codice d’onore la loro fede nella giustizia: videro lo splendore della città di Camelot e dei suoi difensori. Poi improvvisamente il flusso d’immagini si fermò concentrandosi su di una singola immagine….Una verde pianura e una grande stele di pietra su cui un vecchio con abiti da mago incideva le seguenti parole

“Tu fosti veramente sulla cima delle cose del mondo o Artù. Ma nessuno può restare per sempre nell’altezza; ogni cosa declina e crolla .”

Tutto fu sommerso dall’oscurità e le immagini scomparvero: fu allora che nella radura echeggiò la voce forte e severa del misterioso mago:

“Il tempo è giunto: che la Stirpe di Camelot risorga!”

Appena l’eco di tali parole si fu spento le immagini della misteriosa figura si ricongiunsero in una sola maestosa persona, il vecchio parve indugiare un secondo poi lentamente cominciò ad indietreggiare verso il muro di nebbia fino ad esserne inghiottito e scomparire in essa. Un istante dopo la nebbia cominciò a diradarsi fino a scomparire senza lasciar traccia, semplicemente come se non fosse mai esistita; contemporaneamente le fiamme con un ultimo guizzo scomparvero lasciando solo cenere e brace e i suoni del bosco ritornarono a far sentire la loro rassicurante voce…

*****

Ecco questi furon gli eventi che portarono i sei compagni a seguire le orme degli antichi cavalieri, molti si uniron a loro nel progetto e nacque in tal modo la stirpe di Camelot, ma come quest’ultima crebbe e prosperò è un’altra storia….

Non è questo il luogo e il tempo di aggiungere altri racconti, dunque il narrator si congeda sperando di esser stato il più possibile fedele agli eventi e di esser stato degno dell’arduo compito di narrar che si era preposto; se tutto ciò sia mito o leggenda giudicar sapientemente sapranno altri, il mio tempo ahimè è ormai scaduto….

Panamon Creel -Il cantastorie-

 

STATUTO

ARTICOLO 1 - Descrizione socio-politica del Clan -

La Stirpe di Camelot è una confraternita il cui motto “uguale fra gli uguali” rispecchia i propositi di rispetto e solidarietà su cui si fonda.

ARTICOLO 2 - Scopo e comportamento del Clan -

Lo scopo del clan è quello di promuovere gli ideali di giustizia e libertà individuale nel pieno rispetto delle leggi vigenti nel granducato di Lot.

ARTICOLO 3 - Caratteristiche fisiche peculiari del Clan -

Tutti gli aderenti al clan s’impegnano a tenere in ogni situazione un linguaggio ed un comportamento onorevole secondo gli antichi codici cavallereschi rispettati e tramandati dai cavalieri della tavola rotonda. La cortesia e la giustizia sono gli ideali in base ai quali essi s’impegnano a dirigere le proprie azioni.

ARTICOLO 4 - Gerarchia del Clan -

Il governo del clan è diviso in due sfere separate, l’area politica e quella tecnica. L’area tecnica si occupa di tutte le funzioni organizzative e propositive delle singole contrade, l’area politica invece cura tutti gli aspetti generali della vita del clan.

L’area politica è composta delle seguenti cariche:

Capo Clan, è una figura simbolica scelta tra i componenti del Consiglio dei Saggi esso può essere rimosso dal suo incarico, per comportamento non consono agli ideali del clan, dallo stesso consiglio con una maggioranza dei due terzi.

Consiglio dei Saggi, struttura composta da 6 membri; esso ha funzione diplomatica e di controllo sull'operato dei Responsabili di Contrada (RdC). Ha inoltre il compito di accogliere o correggere le leggi proposte dai RdC o di respingerle, ma questo solo dietro opportune spiegazioni e in base a validi motivi. Può inoltre accogliere nuovi membri, dare incarichi di RdC e può decidere l'espulsione di ogni membro della confraternita, sempre dietro valida motivazione, esclusi gli appartenenti al Consiglio dei Saggi stesso. Ogni decisione del Consiglio dei saggi si riterrà approvata se appoggiata da almeno 4 dei 6 elementi del consiglio o da 3 in cui sia compreso il membro che abbia competenza del campo della proposta fatta. Ogni membro del Consiglio avrà una specifica competenza rispetto al campo d’azione di una delle Contrade.

L’area tecnica è composta dalle seguenti cariche

Vice Capoclan, scelto tra i membri del consiglio dei responsabili di contrada, può essere destituito dallo stesso consiglio con una maggioranza di due terzi. Le sue funzioni sono puramente sostitutive nel caso in cui il Capo clan non sia disponibile

Consiglio dei Responsabili di Contrada, un assemblea costituita dai capicasata in numero di 6 (uno per ogni campo) tra di essi viene scelto il vice-capoclan. Coloro che ricoprono tale carica hanno il compito di occuparsi delle varie mansioni della contrada stessa all'interno del clan, a seconda della specificità della contrada. Ciò sarà fatto secondo le modalità che il singolo responsabile di ogni contrada riterrà opportune, previa consultazione e assegno di ogni loro proposta da parte del Consiglio dei Saggi. I responsabili di contrada inoltre ha il potere di eleggere, destituire dalla propria carica un membro del Consiglio dei Saggi, approvando la decisione con l’unanimità dei consensi degli altri Responsabili di Contrada (sempre in base a valide motivazioni).

ARTICOLO 5 - Meccanismi decisionali -

Sia noto che la finalità principale sia del Consiglio dei Saggi che dei Responsabili di Contrada, è l'organizzazione e la gestione del gdr in modo che quest’ultimo sia il più possibile coinvolgente e divertente per tutti i membri del clan. Ne venga in particolar modo favorita dunque la scorrevolezza e l'armoniosità. Si invita inoltre ad una stretta collaborazione il Responsabile di Contrada e il membro del Consiglio dei Saggi competente del settore della specifica Contrada. Affinché sia favorito quanto riportato sopra, si consiglia altresì l'uso dei dadi nelle decisioni degli esiti delle azioni; ciò dovrà avvenire a discrezione dei singoli giocatori, ma con buon senso e rispetto degli altri partecipanti , delle caratteristiche dei personaggi partecipanti all'azione e delle condizioni in cui avviene l'azione stessa. Per evitare equivoci si puntualizza che il punteggio più alto del lancio del dado significherà che l'azione ha avuto pieno successo.

ARTICOLO 6 - Organizzazione del Clan -

Il clan è diviso ed organizzato secondo le seguenti 6 contrade:

Contrada della Quercia

Si occupa della ricerca di potenziali nuovi membri del clan; di fornire informazioni ai membri del clan che ne facciano richiesta, di coinvolgere e inserire i nuovi membri, e dell'organizzazione di occasioni di incontro,svago e scambio fra i membri del clan.

Contrada dell'Iride

Tale contrada è addetta a tutte le relazioni diplomatiche del clan con l’esterno, e con i clan e le gilde riconosciute a Lot.

Contrada dell'Alloro

Raccoglie in una corporazione tutti coloro che s’impegnano con il loro operato a soddisfare i fabbisogni materiali della confraternita e coloro che con la loro arte (musica, poesia arti figurative) danno gloria e vanto al clan.

Contrada del Grifone

Costituisce il braccio armato del clan, ricopre dunque tutte le funzioni militari di difesa della confraternita. In base ad eventuali bisogni di difesa di lot può essere impiegata anche per fornire aiuto agli alleati di Lot.

Contrada dello Scrigno

Gestisce tutti i movimenti finanziari della confraternita, è addetta al sistema di tassazione e si occupa anche delle funzioni giuridiche, per reati di non grave entità.

Contrada del Drago

Si occupa principalmente dell'organizzazione delle campagne dei gdr (giostre, spedizioni, tornei) e di tutto ciò che riguarda tale materia.

Si invitano infine le varie Contrade a collaborare tra di loro in caso di necessità secondo gli ideali propri del clan.


Saluto Ufficiale: Il saluto ufficiale del clan è "avalon".

Sito Ufficiale: http://members.xoom.virgilio.it/clancamelot/sitodelclan/Index