Ordine delle Rosaspinae

Fondazione: 9 aprile 1998

Fondatore: Conte Erik

In un tempo assai lontano...un Nobile Conte di Regale Stirpe diede vita all'Ordine delle Rosae Spinae.
Quel Nobile Signore era il Conte ERIK di Lot, colui il quale fondò l'antica cittadella Medioevale il cui nome riecheggia nel Tempo. Per suo volere, furono scelte nel Granducato tre fanciulle di purezza inviolata, nobili di cuore per realizzare quel sogno...
Così, al finire della Primavera, il Conte ripose la sua fiducia su tre Dame di indiscusso onore: Lady Alisea, Lady Brina e Lady Dania. Furono consacrate le loro vite alla Dea Themis e giurarono sul loro onore di restare fedeli al cammino intrapreso dedicando la loro vita al benessere del Granducato e legando la loro vita per sempre a quella del loro Maestro e Signore.
Passarono diverse stagioni dal loro primo ingresso a Corte durante le quali appresero la conoscenza dei misteri e di antichi riti. E' difficile raccontare della preparazione di queste Sacerdotesse, ciò che non è ovvio deve restar segreto, coloro i quali hanno intrapreso il medesimo sentiero lo sanno, e coloro che non l'hanno ancora percorso non lo sapranno mai.
Per tre volte venne e passò la vigilia dell'Equinozio di Primavera, per tre volte gli inverni le fecero tremare, ma proseguirono sicure per la loro strada. Quante battaglie furono condotte al fianco del loro Signore e quante volte fu messo a dura prova quel sacro giuramento, ma la fede nella Dea era incrollabile…!
Ma già il male era all'orizzonte, e come serpente velenoso si era insinuato già nell'animo di un'Adepta, fu così che in una terribile notte LadyBrina rinnegò il sacro giuramento scomparendo per sempre dalla città, ma non dalla memoria dei suoi abitanti.
Trascorsero così molte lune durante il quale le due uniche RosaeSpinae continuarono a portare avanti i propri compiti, sempre sotto l'egida del loro amato Signore, ma quel piccolo e nobile esercito aveva necessità di ritrovare la terza sorella mancante.
La Dea non tardò a venir incontro alle due fanciulle mettendo sulla strada del Nobile ERIK i passi di una fanciulla: Lady Elaine.
La giovane restò affascinata dalla cultura, dall'entusiasmo e dal valore di quel Conte così gentile, che decise di unire la sua esistenza alla sua persona e all'Ordine tutto. Fu così che trovò due consorelle dolcissime, impegnate e decise, come lei, a portare la salvezza a Lot e a combattere con tutte le loro forze quel nemico potente e minaccioso cui è meglio non profferir il nome.
Passarono diverse lune in cui sembrava regnar la pace in quel piccolo Granducato Fatato, le tre RosaeSpinae continuavano a seguire compatte gli insegnamenti del Maestro e ad apprendere un nuovo sapere, forse ancor più oscuro del precedente.
- Narra la leggenda che Tre Profezie si sarebbero abbattute sulla città e su gli animi dei suoi abitanti -
del loro contenuto non mi è permesso parlare, ma le nubi alte in cielo in quelle giornate parlavano di imminenti tristi accadimenti. E come in ogni anno l'inverno succede all'autunno, anche in quell'anno regnò il gelo.. i primi sentori furono dati dalla misteriosa presenza di un demone che sotto le vesti del Nobile ERIK si aggirava tra le viuzze della città.
Solo la Dea sa qual rinnovato dolore provoca richiamar alla mente quei tristi ricordi, ma se ciò può esser utile a voi tutti, non esiterò a profferir verba: Ricordo ancora quando il Maestro ci informò della sua decisione di partire alla ricerca dell'impostore e di una soluzione che impedisse il verificarsi delle Profezie.. ricordo ancora il suono della sua voce rassicurante che ci diceva di non preoccuparsi per la sua sorte, che la Dea lo avrebbe riportato presto a noi.. ricordo le serate passate con le mie consorelle ad attendere che da un momento all'altro un rumore di zoccoli ci sorprendesse nel cuore della notte avvisandoci del Suo ritorno ..ma questo non era scritto nelle stelle.
Solo pochi giorni dopo ricevemmo sue missive in cui il Conte ERIK si sentiva vicino alla verità e sempre più determinato alla sua scoperta ..ma la verità è ancora ignota a chi scrive queste righe e il cuore ci impedisce di narrare ciò che avvenne in seguito, basta sapere che la popolazione subì il lutto più doloroso che la storia ricordi.
La prima Profezia si era avverata senza che noi avessimo potuto proteggere colui che ci aveva fatto da guida e questa macchia non potrà mai esser tolta dai nostri cuori, il nostro animo si immerse in Lete e sulle pallide fronti solo i baci della Belladonna trovarono posto, ombre su ombre e vigili angosce ghermivano le nostre anime.
Rimembro con dolore quei giorni e ancor più duole portare alla memoria lo strazio di quanti lo conobbero e ne poterono apprezzare l'infinita magnanimità; per Lot e per i cittadini tutti trovammo la forza di andare avanti e proseguire comunque la strada racchiudendo nei nostri cuori il suo Nobile volto per sempre..
Ed è per Lui che l'Ordine continua a vivere, a portare la conoscenza alla cittadinanza, a mantenere alto l'effigie della sua Casata.

STATUTO

Articolo 1
L'Ordine delle RosaeSpinae è un mestiere di servizio di allineamento legale neutrale.

Articolo 2
I membri dell'Ordine, si impegnano a diffondere alti principi e valori morali affinché in città si continui a respirare con la stessa aria con la quale ha visto la luce.
Essi sono pronti a scendere in battaglia, qualora la città fosse in pericolo e ci fosse l'esigenza di difendere i valori su cui è stata fondata.

Articolo 3
I membri dell'Ordine delle RosaeSpinae mantengono in città un comportamento irreprensibile ed una perfetta etichetta, facendo parte della Corte di un Nobile devono tenere alta la dignità e l'onore dell'Ordine e della città medesima, pur mettendosi a disposizione dei cittadini con gentilezza e garbo.
Gli affiliati sono liberi di scegliere il saluto che più li aggrada, purché sia consono al loro ruolo.

Articolo 4
L’Ordine è così composto:

Dama Maggiore delle Rosaspinae

L'Ordine delle RosaeSpinae, per volere del Nobile ERIK, è guidato dalla Dama Maggiore.
Colei è infatti la fanciulla che ha votato la sua stessa vita al raggiungimento degli scopi dell'Ordine e alla diffusione di quei nobili valori cui è stata fondata la città.
E' spesso ritirata nella libreria della sua dimora a consultare le sue pergamene o a riflettere e conversare con l'Osservatore di Corte, attenti agli accadimenti che segnano la città.
Per volere divino, ella percepisce la voce della Dea che la guida e le mostra il suo volere, è per questo che a volte si ritira per giorni nel suo castello, fin tanto che la seconda vista non le permette di vedere oltre le mura della dimora e la guida verso fatti, luoghi e persone anche sconosciute.
La Dama Maggiore difende i membri del suo Ordine, collabora e veglia sulle Adepte, con le quali non è raro che, una volta dimesse le vesti di velluto blu, parta per missioni affiancate dai Nobili Paladini o dai fieri Leoni Rampanti, loro difensori da sempre.

Adepte delle Rosaspinae

Sacerdotesse e guerriere, donne di nobili costumi e valorose combattenti, le iniziate di questo ordine hanno lo scopo di portare lontano e tenere alti gli ideali e i valori su cui Lot è stata fondata, agendo nel mistero delle 3 profezie che riguardano loro e il loro Ordine.
Per volere del Conte ERIK, che fondò l'Ordine stesso, non possono sposarsi, né avere consorte terreno, in quanto la loro purezza e inviolabilità le rende intoccabili.
In tempo di pace sono portatrici di conoscenza: per mezzo degli artefatti di divina creazione, tavole del sapere, divulgate attraverso indovinelli che risveglino la saggezza e la luce mentale tra le stirpi.
Sono costoro donne riservate, coraggiose e leali, di nobile portamento e grandi virtù. Imbracciano scudi e impugnano la spada solo in rarissimi casi qualora la città fosse in pericolo e vi fosse l'esigenza di difendere i valori su cui è stata costruita.
Per volere del Fondatore dell'Ordine, il Conte Erik, il numero massimo delle Adepte che compongono l'Ordine è di 3 elementi.

Precettore dell'Ordine delle Rosaspinae

Per volere dei Nobili di Lot, all'antico Ordine delle RosaeSpinae si è aggiunta la nuova figura del Precettore. Questo è un ruolo normalmente ricoperto da persone dotate di grande cultura e di profonda conoscenza del Granducato e della sua storia.
Sono uomini o donne di grande sensibilità, capaci di mettere ciascuno a proprio agio, così da poter aiutare gli stranieri a conoscere e ad amare il Granducato.
Il loro compito fondamentale è infatti di introdurre i nuovi arrivati nella vita cittadina, spiegando loro gli usi e i costumi locali e soddisfacendo la loro curiosità.

Cavalieri dell'Ordine delle Rosaspinae

Membri di spicco all'interno dei granconsigli delle corti, i cavalieri delle dame sono sempre stati un gruppo molto ristretto di uomini d'armi e d'amore che si elevava per capacità militare e nobile portamento.
Si vedevano giungere a corte sempre un po' prima del resto dell'esercito: belli di aspetto nelle loro corazze ricamate, con sguardo fiero e la rosa in bocca, per la fanciulla che li aspettava fremendo di sapere la loro salute dopo la battaglia.
Spesso la loro condizione di "cavalieri delle dame" non fu elettiva: chiunque si poteva dichiarare tale (i rubacuori più accaniti) ma in tempi recenti divenne una vera e propria carica al fine di premiare coloro che oltre ad essere abili nell'arte della guerra mantenevano poi i valori di cortesia e nobile animo che distinguevano un soldato qualunque dal vero cavaliere.
Presso alcune corti tale figura venne distorta e furono eletti "Cavalieri delle Dame" anche personaggi che non ebbero mai nulla che vedere con la cavalleria e la battaglia: costoro venivano definiti cavalieri per i modi di fare eleganti, ispirati a quelli del vero cavaliere come fu precedentemente.
Ma l'immagine del Nostro Cavaliere delle Dame è quella dell'uomo che scende da cavallo e reca in mano una rosa per la sua consorte e tiene pronta la spada nel fodero, per difenderla.

Osservatore di Corte

Nella Storia, si narra che svariati generi di personaggi coprirono il posto di Osservatore di Corte presso i sovrani più illustri e potenti. Alcuni di costoro erano semplici giardinieri, uomini e donne con il volto sempre chino verso terra, ma con occhi e orecchie pronti a cogliere il minimo particolare.
Altri erano invece astuti veggenti, astrologi ed esperti dell'arcano; costoro usufruivano delle antiche arti per svolgere la loro missione che spesso finiva col diventare una ricerca del potere personale: frutto delle scoperte che loro stessi avevano compiuto.
In tempi di guerra alcuni lasciarono i castelli, e vennero mandati sui campi di battaglia per studiare le strategie nemiche. La loro capacità di osservazione era fondamentale per trovare la breccia nell'esercito e nelle mura nemiche. Vi furono valenti druidi e animisti, che si servivano dell'empatia e della vista dei loro amici dei regni animale e vegetale, per portare lo sguardo lontano, oltre il fitto della foresta e il buio dei cunicoli.
Nelle oscure dimore tale incarico era ricoperto spesso dagli spettri, silenti portatori di mistero e paura... e soprattutto dai temuti Beholders...: le masse informi di carne, con occhi su tutto il corpo a circondare un unico occhio centrale, su una bocca di zanne fatali...
In principio il loro ruolo non ebbe nulla di "elettivo": venivano scelti ma chiunque poteva avere questa nomina, purché avesse le caratteristiche. Costoro facevano riferimento "alla spalla destra" del sovrano, al consigliere, perché il loro scopo non venisse scoperto e la loro missione potesse continuare in una vita fatta di parole, gesti, ricordi.
Pare che solo da tempi più recenti tale carica veda lo svolgersi di una vera e propria investitura, riservata a pochi, ma solo nei ceppi di maggior nobiltà: laddove l'oscuro regna incontrastato l'Osservatore viene ancora scelto casualmente, tra esseri d'ogni sorta.
L'unica cosa certa tra coloro che vengono investiti, invece, è che il loro posto sia tale per volere divino: costoro "hanno visto oltre" dove nessuno normalmente vede; e "hanno udito molto", oltre ciò che normalmente un essere possa sentire...

Creatrice dei Volti dell'Ordine delle Rosaspinae

La creatrice dei volti è sempre stata vista come una donna molto indaffarata, con grande senso pratico e innate virtù artistiche ed espressive.
Costei si cura quindi dell'estetica dell'Ordine e delle Adepte in particolar modo, sia in tempo di pace, per presentarle belle a corte e per le vie cittadine, sia in tempo di guerra quando i tratti caratteristici dell'Ordine devono spiccare sui volti e sui corpi delle fanciulle, per esaltarle tra le schiere di soldati.
Si occupa quindi del trucco e dell'abbigliamento, a volte aiutata da giovini fanciulle, altre volte da sola quando "l'arte dei volti" non deve essere rivelata a nessuno. E' inoltre affidata a lei la gestione del Castello delle RosaeSpinae, nonché quella del Registro dell'Ordine.
A lei il compito di ricordare alla cittadinanza la raffinatezza e la bellezza del Conte Erik.

Buon Frate di Corte

La carica di Frate di Corte è sempre stata una carica molto importante. I giovani che prendevano "la strada" avevano la possibilità di studiare e percepire denaro (minimo per vivere) dedicando sé stessi al loro credo.
Non tutti vissero bene ma laddove la terra era fertile (e a essa potevano dedicarsi) il pranzo non mancava e la vita passava veloce, dal canto della gallina all'ultimo soffio di luce della lanterna.
Nelle buie librerie scavate nella terra, chiusi da mura di pietra lavorate da mani divine, portavano avanti il loro studio, la cultura, e affondavano nella concentrazione e nella spiritualità, fondamentali per il loro credo.
Costoro erano semplici Frati; altri si dedicarono anche alla guerra: alcuni quali "celebratori dell'ultimo banchetto" e altri come veri e propri combattenti, zelanti, inquisitori nel loro piccolo.
Ma la figura tipica del buon Frate di Corte è quella dell'uomo seduto sul carro, trainato dall'asinello instancabile, che morde una succulenta coscia di pollo tra un sorso di vino e un colpo di singhiozzo; e porta il pane ai poverelli e cure agli ammalati, e insegna la nobiltà d'animo e le buone maniere.

Articolo 5
All'interno dell'ordine i membri detengono tutti uguale potere decisionale. Ogni questione o problema inerente all'ordine deve essere discusso con gli affiliati, i quali hanno il diritto ed il dovere di esprimere la loro opinione. Tutti gli atti dell' Ordine sono sempre rimessi al volere superiore dei Nobili che in qualsiasi momento possono intervenire su qualsivoglia punto del presente Statuto.

Articolo 6
L’Ordine è un mestiere a NUMERO CHIUSO, i cui Membri sono scelti dalla Dama Maggiore, previo benestare della Nobiltà. Come stabilito dal Conte ERIK, le Adepte devono essere in numero di tre, come le profezie. Se una delle Dame ricopre la carica di Dama Maggiore il numero delle adepte viene automaticamente limitato a due. Per Disposizione Nobiliare l'ordine deve avere almeno due precettori dell'infante con un massimo di tre.

Articolo 7
Le cariche all’interno dell’Ordine sono assegnate per decisione Nobiliare

Articolo 8
Le dimissioni dall’Ordine dovranno essere comunicate per iscritto alla Dama Maggiore con un preavviso di 15 giorni.
L’espulsione dall’Ordine può essere decretata solo dalla Nobiltà a suo insindacabile giudizio, (eventualmente dietro segnalazione della Dama Maggiore) per comportamento indegno o non consono allo Statuto o ai principi fondamentali dell’Ordine stesso o del Granducato.

Articolo 9
Ai membri dell'Ordine delle RosaeSpinae, dovendo garantire neutralità nei confronti di tutte le fazioni, è fatto divieto di aderire a gilde di qualsiasi allineamento.
Per volere del Nobile ERIK, le Adepte delle RosaeSpinae rappresentano sacerdotesse guerriere e come tali, essendo votate alla Dea, non possono sposarsi, né avere consorte terreno è fidanzato, in quanto la loro purezza e inviolabilità le rende intoccabili.

REGOLAMENTO

Principi Fondamentali

1. L'Ordine delle RosaeSpine è stato istituito per volere del Nobile Conte ERIK di cui è Maestro, e Signore e dispone di piena capacità decisionale.
2. Le Adepte RosaeSpinae sono scelte personalmente dal Nobile Erik inoltre, per volere del suddetto, il loro numero è di tre fanciulle.
3. Fanno parte dell' Ordine, oltre alle Adepte, la Creatrice dei volti delle RosaeSpinae, il frate di Corte, il Cavaliere delle Dame e l'Osservatore di Corte.
4. All'interno dell'Ordine, le tre Adepte hanno tutte gli stessi diritti e doveri e capacità decisionale, in più collaborano insieme alla crescita dell'Ordine e al perseguimento degli obiettivi e valori trasmessi loro dal Maestro.

Compiti

1. L'Ordine si prefigge il compito di portare avanti gli ideali e i nobili valori indicati dal Conte ERIK.
2. Le Adepte delle RosaeSpinae in particolare si impegnano a divulgare alla popolazione le Tavole della Conoscenza mediante quesiti, posti ai cittadini nei luoghi pubblici; con l'assegnazione delle suddette Tavole è infatti possibile aumentare la caratteristica "mente". I quesiti saranno attinenti all'epoca e ambientazione propria della città.
3. Per volere del Nobile ERIK, le Adepte delle RosaeSpinae rappresentano sacerdotesse guerriere e come tali, essendo votate alla Dea, non possono sposarsi, né avere consorte terreno, in quanto la loro purezza e inviolabilità le rende intoccabili.
4. Le stesse mantengono in città un comportamento irreprensibile ed una perfetta etichetta, facendo parte della Corte di un Nobile devono tenere alta la dignità e l'onore dell'Ordine e della città medesima, pur mettendosi a disposizione dei cittadini con gentilezza e garbo.
5. Le RosaeSpinae sono pronte a scendere in battaglia qualora la città fosse in pericolo e ci fosse l'esigenza di difendere i valori su cui è stata costruita la città.
6. Le RoaseSpinae si impegnano a mantenere la riservatezza su informazioni date loro dagli stessi Nobili o dalle eventuali Gilde con le quali hanno stretto accordi o trattati, questo per assicurare il benessere della popolazione.
7. Le RosaeSpinae si impegnano a tener alto gli ideali di coraggio, lealtà e onore appartenenti all'Ordine stesso, affinché in città si continui a respirare con la stessa aria con la quale ha visto la luce.
8. La Creatrice dei volti della RosaeSpinae ha il compito di occuparsi di tutto ciò che attiene l'estetica delle Adepte.
9. Il Frate di Corte è stato gentilmente ammesso a Corte dal Conte ERIK nonostante il fatto che divulgasse un credo diverso da quello della Dea Themis. In cambio dell'ospitalità il Frate rallegra l'Ordine con le storie delle gesta del suo Dio, seppur si impegna a non recare offesa alla Dea Themis e al suo culto.
10. Il Cavaliere delle Dame ha come scopo la protezione delle Dame di Lot in particolare di quelle appartenenti al medesimo Ordine.
11. L'Osservatore di Corte, a disposizione dell'Ordine, ha il compito di seguire le vicende cittadine e riferire a Corte ciò che osserva. Parte di tale incarico deve però restare celato da mistero per garantire all'Ordine il requisito della riservatezza.

Saluto Ufficiale: Atthemis, oppure il saluto della propria razza

Sito Ufficiale: http://digilander.libero.it/RosaeSpinae

 


ulteriori notizie sulla Gilda