La Marina Ducale

Data Fondazione: 6 gennaio 1999

Fondatore: Conte Petrus

Data Chiusura: settembre 1999

 

STORIA

Lot, oltre ad avere confini terrestri, era una città che si affacciava sul mare.

I Nobili, dopo aver provveduto a fortificarla con grandi mura, per proteggerla dagli assalti delle forze di Honorius che cercavano di attraversare i Monti delle Nebbie, decisero di dare l’avvio alla costruzione di un grande porto all’interno della Cittadella di Erik.

Il lavoro durò alcuni mesi: vennero scavate profondamente le rocce, fino ad arrivare al livello del mare, in modo tale da ricavarne una base naturale per la costruzione delle banchine.

Nell’Anno I/ Mese 9°/Giorno 18°, dopo lunghi mesi di lavori, venne inaugurato il Porto di Lot e creata ufficialmente la Marina Ducale.

Una piccola flotta di barche e chiatte, agli ordini del Capitano Gilgamesh, dragò i fondali; poi furono calati in acqua grandi scogli che formarono i due moli che racchiudevano le banchine.

I marinai raggiungevano il Porto dopo essere passati vicino ai Giardini delle Delizie. Scesi alcuni scalini, abilmente scalpellati nella roccia, si trovavano davanti al Mare, le cui acque si stendevano fino all’orizzonte; volgendo lo sguardo su quella distesa azzurra, senza avere punti di riferimento certi, avevano la netta impressione di doversi avventurare in un luogo pieno di pericoli e d’immense fortune, dove i più esperti tra loro, potevano diventare ricchi.

Chi iniziava la sua avventura per mare doveva dotarsi di alcune cose, tra cui la principale era, naturalmente, una nave.

La prima volta che si accedeva al Porto si riceveva in dotazione una piccola imbarcazione con un raggio d’azione piuttosto limitato, ma, presso i cantieri navali posti lungo i moli, si potevano acquistare navi più grandi e costose, fino ad un valore di 5000 monete.

Le navi più grandi erano più costose, ma le loro dimensioni e la loro robustezza gli conferivano una maggiore capacità di carico e di autonomia; questo le rendeva più sicure, rispetto a quelle più piccole e meno costose, e più vantaggiose in termini di capacità di carico della Spezia.

Una volta acquistata la nave occorreva scegliere il tipo di Spezia che si voleva commercializzare e quindi caricare sulla nave il giusto tipo di Woke.

Esistevano diversi tipi di Woke necessari ad estrarre i tre tipi di Spezia, che erano: il Chilitius, il Bachellos e il Pistilium.

Una volta che si era salpati, subito fuori dalle acque amiche del Porto, immediatamente ci si trovava in mezzo ad una fitta nebbia che, scendendo lungo le pendici dei Monti a Nord della città, perennemente copriva quella porzione d’acque. Dalle murate delle navi si poteva scorgere solo un breve tratto di mare e non si riusciva a navigare senza l’ausilio della bussola.

Molti dei primi valorosi marinai che si avventurarono in mezzo al mare fecero naufragio, ma altri riuscirono a raggiungere alcune isole, tracciandone su delle mappe di fortuna la rotta seguita.

Grazie a questi avventurosi, in breve tempo si riuscì a stendere una mappa su cui erano segnate tutte le isole del Mare di Lot e la rotta per raggiungerle.

Avere una di queste mappe divenne indispensabile perché, anche per i marinai più esperti, era facile perdersi ed il fasciame delle navi, essendo sottoposto ad usura, conferiva ad esse solo una determinata autonomia.

Il marinaio doveva sempre sapere dove si trovava e stare attento ad avere la possibilità di tornare in Porto, perché, se si allontanava troppo, non sarebbe riuscito a fare ritorno e sarebbe naufragato in mezzo al mare.

Un utile strumento era il sestante che però, essendo un oggetto incantato dai Maghi di Lot, aveva un costo di 5 azioni ed ogni volta che lo si usava assorbiva energia dalla nave stessa, rendendola più vulnerabile alle onde e limitandone così il raggio d’azione. Tale costo tratteneva il più delle volte il marinaio esperto dall’usarlo.

Le prime volte che uscivano in mare aperto erano molto prudenti e, generalmente, non si avventuravano molto distante; la meta preferita era l’Isola di Palo, l’isola più vicina al Porto che, quando appariva in mezzo alla nebbia, scacciava dal cuore tutta la paura e la tensione che quelle acque silenziose e quella nebbia sempre presente, lentamente in esso instillavano.

Sull’Isola di Palo occorreva sbarcare armati e stare molto attenti, perché era facile trovarsi davanti a dei Goblin inviati da Honorius per impedire l’estrazione della Spezia ed, allora, nascevano scontri all’ultimo sangue in cui alle volte, il marinaio scampato alle pericolose acque, cadeva sotto i colpi delle forze del Male.

Una volta sbarcati, se non vi erano pericoli in vista, si usava il Woke per caricare la Spezia sulla nave e fare rifornimento di cibo e acqua per il viaggio di ritorno.

Per rifornirsi in un’isola si doveva comunque consumare un Punto Forza, perciò era consigliabile avere parecchia energia disponibile, prima di partire per il viaggio di rientro.

I marinai più esperti si avventuravano sempre più lontano dal Porto, riuscendo a raggiungere altre isole, come: Isola di Liffa, Isola del Sole, Isola del Fuoco in cui però era difficile trovare della Spezia, Isola di Kud la più prolifica assieme all’Isola di Lembo, Isola delle Nubi, Isola dei Venti, Isola dei Laghi, Isola dell'Abbondanza, Isola Fareast, Isola del Sigaro, Isola del Mistero, Isola Deserta e Isola X.

I marinai a Lot non furono mai numerosi come i soldati, ma vi furono molte figure di spicco che si distinsero per il coraggio nei combattimenti e per l’intraprendenza nella navigazione; per ricordarne alcuni: il Commodoro Patryn, la più alta carica della Marina, poi i Capitani e marinai Primax, Gilgamesh, Killer, DarkLord e Gedeone.

Poi, un giorno, molto tempo dopo, la Dea Themis vide le battaglie e le carneficine che mietevano vittime innocenti a Lot, e pianse calde lacrime mentre  osservava il destino dei suoi amati figli; la sofferenza della Dea era destinata a sconvolgere definitivamente l’ordine della Natura nelle terre di Extremelot.

Le lacrime, per volere del Fato, caddero nella zona in cui era situato il Mare di Lot ed il loro impatto con le acque marine fu devastante. In pochi attimi si scatenò un maremoto, e più gli occhi della Dea piangevano, più le onde s’increspavano, aumentando il loro dislivello fino a diventare di dimensioni inimmaginabili; dal cielo si abbattevano lampi, fulmini e saette, come sempre accade durante uno di questi fenomeni naturali, e le onde continuavano a crescere al largo del mare, dove le profondità degli abissi nascondono tesori d’epoche passate e dove non si ha alcuna speranza di sopravvivere ad un naufragio.

Una gran parte degli eserciti del Male perì annegata dalle lacrime di Themis, o schiacciata contro le mura di Lot dalla furia delle acque in tempesta, ma una parte pur consistente si salvò, trovando riparo in quella moltitudine d’insenature che il malvagio Simeth aveva generato per accogliere le sue orride emanazioni.

Dopo tutti questi sconvolgimenti naturali neppure la disposizione geografica dei territori ebbe più la stessa configurazione: passata la devastante inondazione che, fortunatamente, rese le terre ancora più fertili, le acque si ritirarono ed il Mare a Lot scomparve per sempre, ritirandosi verso Est e portando con sé i cadaveri degli invasori.

Persino nel Granducato si ebbero delle trasformazioni significative: il Porto di Lot, travolto dalla furia delle onde, andò distrutto e non fu mai più ricostruito segnando il declino della Marina, che, a quel punto, non aveva più ragione di esistere.

ATTIVITA'

Scopo

Come l'Esercito, anche la Marina era un mestiere. Aveva il suo Porto (0° N/S e 0° E/O) e i marinai andavano in mare, nell'isole a cercare le spezie, che poi rivendevano al porto stesso. Tali spezie sarebbero servite per curare gli abitanti che erano colpiti dalle malattie ed erano al Lazzaretto.

Isole

Esse erano ben 15, tutte esplorate e meta dei commercianti di spezie. I principali scopritori delle isole furono: Killer, DarkLord, Gedeone e Primax; mentre Patryn ha collaborato attivamente alla creazione della mappa ed essendo la più alta carica della Marina Ducale (Commodoro) ha provveduto ad ufficializzarla. Le più importanti di esse erano: Palo, Kud, Lembo, Panacea, Nubi, Venti, Laghi, Liffa, Fuoco, Sole, Mistero, Abbondanza, Deserta.

Il tasto “Cerca”

Si trattava di un tentativo di trovare Punti Forza e/o Punti Mente, ma la maggior parte delle volte non si trovava nulla o al massimo un messaggio che informava che Honorius è passato da lì; in compenso, chi ci provava, buttava 5 delle proprie scorte.

Spezie

Le spezie erano 3: Chilitius, Bachellos e Pistillium; ognuna dava un punteggio diverso quando veniva venduta; la più “pregiata” era il Pistillium che si trovava però in quantità minori rispetto alle altre 2 e si esauriva prima. Era consigliato aggiornare sempre il punteggio segnando i punti che venivano segnalati al Porto prima di vendere le spezie trasportate.

Strumenti necessari

Barca: dalle 200 alle 5000 m.o.

Veliero: 1000 m.o.

Woke (attrezzo x scavare): 500 m.o.

Sestante: 5 azioni

Come guadagnare

A parte lo stipendio mensile, che per un marinaio semplice era di 50 Monete d’Oro (ma che aumentava progressivamente con l'avanzare dei gradi), si guadagnavano 20 Monete d’Oro ad ogni scarico di spezie effettuato, a prescindere dalla quantità e dal tipo di spezie trasportato, che però non era da considerarsi un vero e proprio guadagno, ma bensì un contributo alle spese.

Promozioni

Per quanto riguardava l'avanzamento dei gradi, che avveniva solo tramite la vendita delle spezie, la prima promozione avveniva  intorno ai 1000 punti, aumentando per gli altri gradi in maniera esponenziale; tanto per farvi un idea, i punti del Commodoro TRECOPPE ammontavano a circa 180.000 e a circa 203.000 quelli del Commodoro Patryn.

Requisiti per diventare Marinaio

Solamente la cittadinanza, che si otteneva dopo 3 giorni di collegamento, anche se non di continuo.

Gerarchia

Ammiraglio

Commodoro

Tenente di Vascello

Capitano di Vascello

Guardia Marina

Aspirante

Pilota

Nostromo

Nocchiere

Marinaio

 

Luoghi più frequentati: Il Porto della Cittadella e le varie isole del mare di Lot.


Saluto Ufficiale:  Icablot


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