Dei Teatranti e del loro esodo

Era una tiepida sera, all`interno del Teatro del Giglio fermentavano i preparativi per l`imminente partenza verso
le terre dell`Est...
La Maschera Clensy e la Precettrice Eithne ebbero l`idea di portar con loro qualcosa su cui edificare il nuovo teatro...
Optarono per un paio di sacre assi del palco, quelle centrali, le più calcate.
La maschera Azuleja si rivelò determinante nell`impresa, con abilità maneggiò il piede di porco ed estrasse
le due tavole che con cura ripose in seguito in cima ad uno dei cinque carri che avrebbe trasportato costumi,
parrucche e tutto il corredo personale dei teatranti, ovviamente oltre al carrozzone che spesso avea funto da
teatro mobile.
Le maschere al passaggio lisciarono e carezzarono più volte il pesante tendaggio, finché non fu deciso di portar
in viaggio anche il rosso sipario del Giglio,sapientemente arrotolato e caricato anch`esso con cura sopra uno dei
carri.
Gli aspiranti Erialis e Weaver s`occuparono di caricar i bauli e gli effetti personali della direttrice, lavorarono di
forza e d`astuzia, aiutandosi a trascinar i pesanti fardelli con il supporto di un pezzo di stoffa.
La Direttrice Luxthea a lungo rimase nel suo camerino e con gesti lenti preparò la sua partenza, quasi a non
voler lasciare quel posto che per anni le aveva fatto da casa.
Con passo misurato si diresse infine sul palco per il discorso di addio, facendosi scortare dal primo attore Grifo.
L`elfa sembrava senza parole, emozionata, mesta nel tono...
Con sincerità disse di non offrir certezza alcuna ai suoi confratelli, ma li incitò a restar uniti nell`arte ed a seguir il
volere del fato.
Grifo, quasi per trovar spunto che generasse entusiasmo, prese a parlar del mare e delle leggende ad esso legate,
al suo splendore che agli occhi del primo attore era già noto, o almeno così parea.
La direttrice invitò tutti a lasciar la propria maschera sul palco, l`una vicino all`altra...
Il gesto costò fatica a tutti loro, sia a chi tante volte la scena avea calcato, si a chi la maschera da poco avea, da troppo
poco...Così poco da non averla mai indossata.
Ma uniti furon tutti e le maschere presto furon adagiate in fila sopra il proscenio.
Ma non furon tutti i teatranti a lasciarle terre di Extremelot, la maschera AstridPurple,per esempio, decise di non partire...
Ma quella sera anch`ella era là e dava l`addio ai suoi confratelli, augurò loro di trovar ciò che desiavano e promise di salvaguardar
ciò che fino a qual giorno era stato costruito, di salvaguardar il buon nome di chi fino a quel dì era stato di casa al Teatro...
La mezzelfa parea cercar forza e consolazione nel suo gravido ventre mentre diede l`addio ai suoi cari e, prima che la notte
s`inoltrasse, si ritirò.
Eithne pronunziò poche parole in antico Janas, presto ripetute da Eleanor: "Wer janas fyn inre janas bainenga".
Parole difficili da capire ma dal semplice significato:" "
Dopo aver carezzato il Teatro in toto col sol guardo, averne assaporato odori e colori, aver chiuso gli occhi per sentir novamente
riecheggiar i plausi nell`animo...Sol dopo ciò la Direttrice fu pronta a dir Addio alla scena e si condusse all`esterno ove già era
tutto pronto per la partenza.
Ma prima d`uscire un ultimo inchino, un solenne inchino e due parole intrise di profonda commozione "Hamlot...Giglio!".
Luxthea però non partì con il gruppo, si fece prestar un cavallo per sbrigar un`ultima faccenda e affidò la conduzione a Grifo promettendo
di riunirsi ai suoi confratelli l`indomani stesso, al campo.
Quella notte, mentre le pallide lune troneggiavano sui cieli di Lot, i teatranti intrapresero il loro cammino.
Quella notte i teatranti diedero il loro Addio al Teatro del Giglio ed a Lot.
Quella notte i loro cuori erano contrisi per l`intenso dolore, ma colmi di speranza nel futuro.
Per loro una fine, per loro un nuovo inizio.

Krys
Adepto dell’Arcana Saggezza