Dei Paladini e del loro esodo

Era una notte serena, il cielo terso sovrastava le terre del GranDucato di Lot e sotto le mura del Palatium erano genti frementi, i Paladini.
Un corno suonò infrangendo il mesto silenzio che preludeva al momento in cui la casa sarebbe stata lasciata alla volta delle Nuove Terre.
Occhi socchiusi, silenti preghiere... L`aere era d`emozione intriso.
Il Supremo Falco prese infine la parola e preannunciò ai confratelli che l`ora della partenza verso l`Est era ormai giunta, triste destino ma
destino dalla Dea voluto.
I confratelli si posero tutti a cerchio per ribadire i loro ideali, quelli che li avrebbero sostenuti nel tempo, per sempre.
Cerchio che segnava la fine ma anche un nuovo inizio...
Falco sguainò la spada consacrata verso i cieli e pronunziò ad alta voce il giuramento che legava i Paladini:
"Un Cavaliere è votato al coraggio, il suo cuore conosce solo la virtù, le sue parole dicono la verità, il suo potere sostiene i deboli, la sua spada
difende gli inermi, e infine la sua ira abbatte i malvagi! Est Sularus Oth Mithas!"
Come in un solenne coro, tutti i Paladini alzarono la loro spada e la loro voce alla volta celeste, alla Dea Madre di tutto il Creato, loro guida e
fonte di Verità.
"Est Sularus Oth Mithas" riechieggiò a lungo..."Il mio onore è lamia vita".
Il Supremo Falco infine richiamò a guida sua e dell`intero ordine il Mancino.
Fu così che i Paladini volsero il loro guardo ed i loro passi verso le Terre dell`Est, verso le Terre verso cui Themis li conduceva.
Uniti negli Ideali, uniti nella Fede.

Krys
Adepto dell’Arcana Saggezza