L’avvento del nuovo Governo
(il racconto, per non dimenticare)

- La Distruzione del Tempio -

... E così, mentre il numero degli Arconti dell'Ade raddoppiava, con l'affiancamento di Lady Ligeia, presenza storica ed espertta conoscitrice del mondo degli Inferi, a Lord Sbarzo, cementò la sensazione che il debito verso la guerra avrebbe dovuto essere ancora versato in larga misura prima che l'equilibrio della bilancia potesse dirsi tollerante a sufficienza.

Responsi dalla Nera Fazione?

Sordi dettagli...
Convenienti alzate di spalle...
Ma mai incauti, sull'evolversi degli eventi...

La messa in luce delle gravi condizioni in cui versava il Generale Tessajga, da tempo trattenuta nelle Segrete della Corte dei Grifoni, pubblicate da Lady Luinel MithrinHin, Taumaturgo della Corte dei Grifoni, con la constatazione di un profondo malessere del Cavaliere e di un forte denutrimento, si contrapposero a questioni ironicamente... ed apparentemente... più leggere.

Indifferenti alle furiose rimostranze della Masseria e della popolazione in generale, gli oscuri seguaci di Simeht, sorrisero nella loro agiatezza, concedendosi spazi di inconsueto e pubblico affetto...

"In Honorem Simehtis,
a Voi Sorella Misteria prometto un regalo a celebrare la nostra unione, un regalo che potrà essere visto da tutta la popolazione della Cittadella, un regalo che renderà unico il nostro nuovo patto!" ebbe a sentenziare il Nero Governatore Cratere, lo stesso giorno dei tristi annunci dei Mastri della Masseria, feroci ostacoli all'amarezza del popolo devoto all'Unica.

Solleticando passioni acri e pungenti, di cui i Neri Discepoli erano maestri, la travolgente parola del Cupo Re resse l'impeto dell'amarezza degli "eretici" quanto il robusto tronco le sue fronde estive, con sicura presa... quasi con dedizione... affinchè ogni minima caduta di energia bilanciasse una trepidante ascesa.


Tuttavia, l'alba del dodicesimo giorno di quel quarto mese, irradiò di nuova luce la fede dell'Unica...

Nel senso proprio del termine.

Il giudizio della Dea, seppur sopito in esigua misura negli ultimi tempi, rafforzò l'impeto con decisione, quando, tra la cinta del Ducato, riemerse la figura del Sommo Yerle.

La cerca del Chierico Maestro, pochi giorni prima conclusasi con il rientro tra le mura della spedizione di Cavalieri Erranti, di Leoni e dell'Hotron dei Rochbin G.N.E. Talja, aveva seppellito il timore di aver perso ogni traccia di Yerle, poichè le visioni dello scenario oltre i confini della cittadella, e dei suoi dettagli, ne erano state autentiche conferme, ma la concretizzazione del desiderio della Bianca Fazione ebbe orma profonda quando Lord Kataclo della Sacra Fiamma, accompagnato dalla consorella Andromaka, s'imbattè nella figura Sommo, tra la folla ed il sole dei Giardini delle Delizie.

"... Tra l'incredulità dei presenti il Sommo si è palesato a tutti, calando il cappuccio che gli copriva il capo. Ha parlato ai fedeli, ha parlato agli alleati:
<< Ho con me molte risposte che verranno svelate al momento giusto, del passato che torna. Bisogna far si che le forze del male siano cacciate da Lot, per far tornare la tranquillità tra le mura del Granducato, e far si che la Luce della Dea brilli ancora ad illuminarlo!>>...

L'improvviso attacco di un lupo scosse leggermente la situazione, donando la convinzione che l'occhio del dio Nero potesse ragiungere luoghi e distanze sopra ogni pensiero, e costrinse il Chierico Maestro a ritirarsi nelle, oramai, sicure sale della Torre...

Ma il passo era stato compiuto ed il fendente luminoso di Themis aveva tagliato l'amarezza e la delusione dei trascorsi tempi, liberando lo spettro della paura dai volti dei fedeli all'Unica.

"La Dea non permetterà alle tenebre di regnare su Lot!", enfatizzò a buona ragione Lord Kataclo...

"Ora che il Sommo Yerle si è riunito a noi, nessun timore alberga nei nostri cuori, e ancora più radicata è la Devozione verso Colei che sempre è stata al fianco di chi crede nel suo Verbo!", rafforzò con entusiasmo Lady Rhuna Bluerose Stormshadow,
Chierico Amanuense Precettore dell’Infante...

Ed in responso, la voce del Maestro stesso, accorata condanna alla viltà della faida cittadina che perpetuava l'ennesimo desiderio di Caos e Distruzione della Nera Fazione...

"... Bisogna bandire una volta per tutte il Maligno dalla Città, scacciando tutti coloro che, coscienti o meno, hanno messo la propria vita nelle avide mani di colui che tutto brama, di colui che tutti inganna e tutti manipola!
"... Uniamo le forze, Figli di Themis, e facciamo ritornare il Granducato ciò che fu e ciò che vogliamo sia per sempre: il Regno della Luce di Colei che, sola, può garantire la Pace e la Serenità durevoli.

Coraggio tradotto da fede...
Impeto lenito dalla gioia...
E sorrisi, infuocati dalla veste catalizzatrice del Maestro...

Il suono del martello di Simeht non avrebbe smesso di urlare, irridente squasso all'antica quiete, all'annebbiamento del Ducato che l'Augusto apostrofò, in recente passato, come conseguente sfocio alla quotidianità del "vivere lottiano", e non avrebbe piegato il capo alla Bianca Alleanza, se lo scudo dell'Unica non avesse pasciuto con solerzia ogni minuta rivalsa.

Ciò che stupì, del deciso... e, se vogliamo, ironicamente arrogante, proclama stillato dal Capitano dell'Esercito Ducale Ribelle, Lord Saterland, qualche tempo dopo, non fu tanto la personale accusa per aver dato retta a Governo e Reggenti... "che fondavano Reggimenti assassini e trucidavano ingiustamente famiglie eretiche facendo giustizia sommaria.", quanto la convinta minaccia al Console Riveda, successore del Console Blackice, la cui "sciocca" predisposizione ad assecondare..." un nobile consapevole della prorpia infermità mentale" ebbe senso quanto un volo dal Belvedere.

"... siamo veramente dalla parte giusta della causa?"... si chiese ancora il Capitano, sottolineando quanto il passaggio del potere potesse essere evasivo dal punto di vista della mera idealizzazione del sistema.
C'erano state troppe mani lavate in acqua sporca.
Troppe pecche nell'organizzazione di un Esercito i cui cardini principali, riconosciuta la peraltro conscia mala essenza dell'Augusto, non avevano esitato a seguirlo per l'ennesima volta.

"... noi siamo consapevoli di ciò che è avvenuto nella mente del Conte e quindi usando Cervello ci rendiamo conto che prestare giuramento a Lui è da pazzi e anche rischioso visto che stanno perdendo la guerra."... le amare conclusioni...

"... Attenzione Console. Tolti di mezzo obiettivi più pericolosi di voi ora mi posso occupare tranquillamente del mio EX Capo.. VOI. Siete stato così gentile da mettermi alla gogna ora io verrò da voi a prendervi e a sottolineare che qualche volta anche l'esercito oltre che a esistere sa fare altro. I Reggimenti talvolta non sono l'unica esponente attiva dell'esercito....", l'estrema decisione...

Una lama calda tra le pieghe della salda effige militaresca.

L'esempio... forse l'ennesimo... tra sangue, caos ed inganni, di quanto labile potesse essere la fede, dall'una e dall'altra parte, nell'universo di valori rivoltati.

E il fuoco acceso dalla voce del Capitano, sebbene elargisse spicchi di pensieri che avevano cominciato a crescere non di recente, divampò, con feroce agonia, tra le mura del Tempio.

Spulciando tra le memorie delle pubbliche affissioni, di quel lontano 13° giorno, vasta misura ebbero i lamenti, o le acclamazioni di gioia, a seconda delle Anime che furono testimoni dell'evento, incisi a traccia del fatto...

... "Mi fu raccontato che nella notte limpida del Gran Ducato, le ombre accompagnavano i movimenti rapidi e silenziosi di un gruppo di persone composti da alcuni esponenti dei Ladri e dei Musicanti. Essi con tutte le forze hanno cercato di forzare le difese dinanzi al Tempio.
Intanto i cieli del Granducato avevano compagnia; i Signori dei Draghi delle Luce padroneggiavano l’aere mentre sempre con più tenacia e forza gli assaltatori cercavano in ogni modo di sfondare il blocco dinanzi al loco Sacro ma già da tempo nelle mani dei seguaci dell’Oscuro oppositore di colei per il quale il tempio fu eretto: la Dea Themis.
Poi un attimo..
Un sospiro..
Delle parole…
E il Tempio fu rogo…
E dalle travi nacque cenere..
Dal sacro uscì Morte..
Una palla di fuoco si abbattè sul Tempio, una magia come tante che fu fatale per quelle mura così significative per il Gran Ducato tutto..."
Voce sensibile e sicura dell'Adepto dell'Arcana Saggezza, Lord Sigfrield de Leon, solerte portavoce di quanto i Difensori dei Saggi ricordarono...

" Codesta notte il Leone con a capo il Gran Maestro SHADE e'giunto al Sagrato del Tempio ed ha ingaggiato una dura lotta contro il Nemico...
Molti morti....feriti..ed infine un duello tra il Principe delle Tenebre LOKI ed il Gran Maestro SHADE... conclusosi con la morte con Onore del Principe delle Tenebre LOKI... "
Le angoscianti rivelazioni di DURIN di Moria, Incursor Miles Templi del Sacro Ordine del Leone, rigato di fumo e sudore su un volto che, negli ultimi tempi, aveva visto troppo sangue.

Ed il fuoco consumò eventi e dettagli, spazzando la polvere del dubbio dalla mente degli accorati partecipanti, quando nuove parole rieccheggiarono dal silenzio...

"... è vero il Tempio è stato distrutto con grandi scoppi, probabilmente barili di polvere pirica... " quelle di Lady Didone,Vestale Pirea, avallata in seguito da Lord Erjk dei Cavalieri di Themis, "... ma mentre la voce mia e delle mie consorelle si alzava alta in cielo ad invocare la Dea un cono di luce si alzò dalle macerie, esattamente nella navata di destra, ove era situata la Cappella del Sacro Braciere... Il Braciere splende ancora... è vivo come viva è la fede che noi riponiamo nella Dea Themis... Ora il Sacro Braciere è in un posto sicuro insieme alle sue dilette, noi Vestali... Ringrazio i Cavalieri Erjk e Who1O7, il cittadino DaeronLuthien e Lord Grover che mi hanno aiutato a estrarre il braciere dalle macerie...

" Inferiori numericamente, rispetto alle forze del bene, Neri valorosi fieri sono morti con onore sul campo... " il pianto orgoglioso del Cavaliere Nero, Duncan McFinn...
"I miei Principi Loki e Jarod... Il Mio Messaggero Misteria... l'Apocalisse vessillo di Morte Aenighma... l’Incubo Nero Kelben... i Maestri d'Armi Liseah ed ARGOR..."

"Quel che doveva essere compiuto è stato fatto.
Il dubbio è stato insinuato.
Il vostro baluardo distrutto.
La potenza dell’Unico dimostrata a chi non credeva, a chi ci aveva messi al bando, relegati fuori da un muro convinti che questo potesse bastare ad arginare il Suo volere."... dettò la roca voce del Cavaliere del Redentore, Lord Floring, tuffando visione sul fumante teatro di morte che era divenuto uno dei sigilli di Themis...
Ed unì, poi, con una tristezza mal mascherata dal fiero volto...

"Questa notte al Tempio che ora non esiste più, si è celebrato il matrimonio tra il Governatore di Simeht Cratere e il Messaggero delle Tenebre Misteria, al termine della cerimonia l’ordine del nostro Sire è arrivato perentorio : lasciar la Cittadella alla volta della Vecchia Torre.
Mi precipitai verso il vicolo con l’Empia Voce Aroreealle mie spalle, la strada era bloccata dai Leoni e i Paladini giunti inaspettatamente nel frattempo e fu allora che lo vidi : Cratere franare al suolo, il Cupo Sire schiantarsi dall’alto del Suo destriero sul selciato sconnesso dello spiazzo, colpito da qualcosa che non capii.
Raccolsi il Suo mormorio ultimo, strozzato ma non mi fermai, Lo evitai col mio destriero e andai oltre, avevo un ordine che Lui stesso mi aveva impartito e l’ho eseguito, l’ho oltrepassato dedicandoGli solo il mio sguardo sgomento, ponendo in salvo chi mi era stato affidato.
Mi voltai indietro per seguirne il destino ma la polvere alzatasi per il crollo del Tempio, mi impedì di vedere quanto accadde, con alcuni confratelli sfondammo i blocchi e compatti ci allontanammo verso la Foresta del Piccolo Popolo..."

S'era massacrato.
S'era distrutto.
E si era morti.

Il logorio della battaglia crepitò di lame e scintille, in una notte devastata dall'idea.

Già...

Poichè solo l'idea, quella contrapposta ad un'altra, potè essere tanto distruttiva quanto lo fu quella che illuminò la tredicesima notte del quarto mese.

Violento balzo in avanti di una guerra oramai ai confini della sua durata.
Anime sepolte dall'efficacia del ferro e del fuoco.
Decisa condanna ad un Ducato che raccoglieva le ceneri quanto il tabacco consumato in una pipa...

Corpi che trovavano la via per l'Ade come solo l'epoca dello scontro con l'Antico Avversario pareva ricordare.

Corpi straziati e feriti...
... quanto quello del Cupo Re.


Glenyller
Detentore Precettore dell'Infante