L’avvento del nuovo Governo
(il racconto, per non dimenticare)

- Il Tempio Profanato -

L'emozione scaturita dal successo degli adepti di Themis a Corte, sfumò ben presto, al cospetto dell'immutata, sebbene seriamente minata, condizione del Tempio.

La fuga della Bianca Alleanza dal Pronao, costretta dall'arcigna difesa dei ministri dell'Empio, motivò l'opera degli stessi Neri Seguaci che, con un mistico rito, scacciarono l'ultimo flebile spicchio dell'Unica entro le mura del Tempio, diffondendo la nefanda aura tra le colonne ed il marmo, dalle piastre del suolo alle arcate del soffitto.

L'affronto dei paladini della Dea, a buona ragione un rischio per la permanenza del dio all'interno del Monumento Templare, fu la spinta che indusse l'incanto dei Neri Stregoni a spargere, immediata e scrupolosa, la macchia Scura. Scongiurare una nuova offensiva dell'avversario parve essere la preoccupazione principale ed infiltrare nelle pietre del Tempio il dogma di Simeht sembrò essere il mezzo per eludere la minaccia di tale offensiva...

"La densa nebbia del caos, ricopre ora il nero lastricato del pavimento, così come nere sono le colonne e le mura, sulle quali spiccano le purpuree vetrate, dalle quali la luce può passare solo tinta di sanguigno rossore."...

Verbi tracciate nelle incisioni del tempo.
Segni di tetro domani, per la causa "eretica".

Solo il Sacro bracere, fulcro nevralgico dell'essenza della Dea, venne lasciato intatto.
In Esso, il fuoco dell'Unica ardeva ancora troppo vivacemente per essere manipolato dalla mano del Caos.

Ma tanto non fu sufficente a lenire, la disperazione, il pianto dei seguaci di Themis...

"Sconforto. Sconforto ma anche un pò di rabbia, quella rabbia che deriva dalla constatazione di un senso di impotenza davanti ai fatti.
Il Tempio di Themis, il cuore di Lot, quel sacro edificio testimone della lungimiranza e del nobile spirito del Conte Erik, non è più tale... prima danneggiato, poi profanato, adesso teatro dell'oscura presenza, avvolto dalle nebbie del male.
E' caduto un simbolo."... Queste parole ebbe a segnare il Primo Cavaliere Haggar all'indomani della mancata presa del Tempio, quando l'ombra di Simeht si estese tra le pareti del pronao...
Parole di rabbia, timori che spostavano, seppur leggermente poichè immancabile s'alzava la fede, le fondamenta di un ideale fortemente perpetuato...

Tuttavia la rassegnazione non lenì la fermezza...
Ebbe cuore saldo e reazione pronta l'animo di chi confidava nell'Unica.

Mentre i territori della Vecchia Torre erano teatro di singolari accadimenti, e cioè una curiosa caduta di tre meteoriti di Salnitro, episodio, questo che destò vivo interesse tra le fila della Gilda degli Alchimisti , un altro evento condusse a cura l'attenzione pubblica.

Un ristretto drappello della Nera Fazione, nel quale si distinsero il Supremo Piskual, il Distruttore Vilidia, il Maestro Liseah ed i Cavalieri VenomII, Silverblue e Saiya, scortando una pesante catapulta, mosse alla volta del Palatium, dimora, in quei giorni, di Lady Bluette, con intento d'assedio.

Malgrado un primo intervento verbale portato dal Supremo e dal Distruttore, il desiderio di procedere per via armata all'attacco ebbe ragione quando lo scatto della balista saccheggiò la sicurezza del Corpo di Guardia del Palatium.

I Cavalieri Louzer e Shamblake sfruttarono la potenza bellica dell'arma con talento e destrezza, assumendo rapidamente il possesso dell'avanguardia del palazzo dei Paladini.

Solamente la testardaggine di Lady Bluette impedì all'Armata di espugnare la rimanente parte dell'edificio, costringendo l'Armata stessa a porre un assedio che avrebbe potuto protrarsi a lungo.

In effetti, qualche giorno più tardi, fedele al patto di alleanza con i seguaci di Simeht,
un manipolo di Scorpioni, composto dall’Adoratore dell’Aculeo Thabris, il Maestro Rhost, i Discepoli Gibrant e belozoglu, raggiunse il Belvedere erigendo una protezione dinnanzi al portone, danneggiato per i precedenti attacchi, del Corpo di Guardia del Palazzo affinchè il presidio del dio Oscuro non avesse impedimenti.

La Bianca Allenanza, sebbene costretta a sopportare ancora la perdita di elementi sensibili quanto i cortili del Palatium, non dimenticò di avere dalla parte propria un simbolo, se non "Il Simbolo", del cuore del Regno: L'Infante...


Glenyller
Detentore Precettore dell'Infante