Manoscritto
Il
Castello di Hotalth
Era
passato qualche tempo, ormai, dal ritrovamento del prezioso manoscritto ai
Giardini delle Delizie. Alla fioca luce di poche lanterne, i Saggi più anziani
si ritrovarono nella loro Biblioteca, intenti nella decifrazione del misterioso
documento.
Concordi
sull’interpretazione della prima parte dell’antico, tomo organizzarono una
nuova spedizione che li avrebbe portati a Nord dei Monti delle Nebbie, dalla
parte opposta rispetto al Granducato di Lot.
Molti
furono gli appartenenti d’altre Gilde che, con grande coraggio e spirito
d’avventura, accompagnarono i Detentori dell’Arcana Saggezza nella loro
missione: Paladini, Cavalieri del Sacro Ordine del Leone, Custodi dell’Ade,
Cavalieri Neri, Cerusici, il Signore dei Draghi Screetch, l’Alchimista
Cagliostro e, persino, il Gran Maestro di Cerimonia Elenantinea.
La
nuova avventura ebbe inizio un freddo giorno d’autunno. Dopo parecchie ore di
marcia, davanti al gruppo, compatto e risoluto, si stendeva una pianura
ghiacciata che si perdeva fino all’orizzonte, interrotta solo di tanto in
tanto dai bassi rilievi di qualche promontorio. Su uno di essi svettava,
impettito, il misterioso Castello già avvistato nella spedizione precedente.
Grazie
proprio all’esperienza passata, decisero di comune accordo di tentare una
manovra diversiva: una parte di loro avrebbe affrontato frontalmente le mura,
per permettere agli altri di raggiungerle non visti.
Così
il gruppo si divise ed i Paladini, i Cavalieri del Leone, alcuni Custodi dell’Ade,
un Druido ed un Cerusico, partirono verso il Castello, mentre gli altri si
nascosero, in attesa degli eventi.
Un
vento gelido si abbatteva sui valorosi che, indomiti, procedevano nel loro
avanzare lungo la pianura.
Giunti
in prossimità delle alte mura del Castello una fitta pioggia di frecce li
investì, mentre il portone si spalancava, permettendo l’uscita di un grosso
contingente di Goblin ed Orchi assetati di sangue.
La
battaglia divampò feroce e tutti i lottiani combatterono con ogni mezzo ed
abilità a loro disposizione, senza mai risparmiarsi, ma cercando – secondo il
piano prestabilito – di trascinare sempre più lontano dal Castello i
difensori usciti dalle mura.
Era
proprio ciò che il secondo gruppo attendeva nascosto poco lontano, anche se,
una volta raggiunte le mura, si sarebbe poi posto il problema di come
oltrepassarle.
Il
vento portava i rumori soffocati della battaglia in lontananza, ma,
all'improvviso, una voce si udì poco distante, come se scaturisse dai sibili
della tormenta:
«VOI
AVETE OSATO SFIDARE HOTALTH. NON AVETE VOLUTO ASCOLTARMI. ED ORA MORIRETE».
Queste
gelide parole d’avvertimento resero ancora più risoluti i nostri valorosi
che, senza alcun indugio, partirono alla volta del Castello.
Usciti
dal loro nascondiglio, scorsero in lontananza, protetto da alcuni massi, un
gruppetto di Goblin intorno ad un fuoco; onde evitare di essere scoperti ad un
cenno del Sommo Detentore Althair, il Paladino del Drago della Luce Screetch,
che in groppa al suo Drago bianco vegliava sul gruppo dall’alto, scese in
picchiata e lanciò un cono di ghiaccio largo parecchie braccia che, centrando
in pieno il gruppetto, lo seppellì completamente.
Il
cammino riprese ed ora si potevano cominciare a distinguere anche i dettagli sul
promontorio: qualche albero, qualche cespuglio ed il grande muro di cinta,
intervallato da alcune torri di guardia. Al centro del muro maestro un portone
di legno massiccio, protetto da un robusto cancello, faceva bella mostra della
sua imponenza.
Il
gelido vento continuava a soffiare impetuoso ed Althair chiese alla Maga
Starmelt se fosse in grado di aprire il portone; per tutta risposta ella
estrasse una piccola chiave d’ottone dalla sua borsa e, dopo averla poggiata
delicatamente sul muro, castò l’incantesimo **Aprire** … ma non accadde
nulla, il portone sembrava essere protetto da una potente magia …
Starmelt,
senza perdersi d’animo, bevve una pozione composta da polvere di perle, vino
ed una piuma di gufo, poi tentò con la magia **Identificare**. Malauguratamente
neppure questo servì a rivelare la natura dell’incantesimo che sbarrava
l’ingresso, così decisero di affidarsi alla polvere pirica ed alle esperte
mani dell’Alchimista Cagliostro.
Alcune
voci sembravano giungere dai camminamenti sulle mura; di certo l’esplosione
avrebbe attirato la loro attenzione …
Il
barile di polvere pirica fu posto vicino al cancello, mentre tutti si
allontanavano per mettersi al riparo; Cagliostro approntò una miccia
lunghissima, che sarebbe stata accesa da Starmelt in volo sul bianco Drago di
Screetch, tramite un dardo di fuoco.
E
così fu … il portone saltò in aria con un fragoroso boato, mentre una grande
quantità di schegge schizzava ovunque, quasi fosse una copiosa pioggia
metallica.
Anche
nel cancello l’esplosione aveva creato un’apertura sufficiente al passaggio,
il gruppo velocemente corse dentro ma si trovò di fronte un certo numero di
Goblin, che, come previsto, erano stati allertati dal fragore dell’esplosione.
Goblin arcieri bersagliarono con frecce di ghiaccio gli assalitori lottiani: il
Sommo Althair ed il Consigliere Seryn furono feriti rispettivamente ad un
braccio e ad un polpaccio.
Starmelt,
sempre in groppa al Drago, castò ancora invocando **Dardo incantato** e cinque
dardi partirono dalle sue mani abbattendosi sui Goblin arcieri.
Nel
frattempo il Cerusico Laodamia si prendeva cura dei feriti, incurante del
pericolo che lei stessa correva nello svolgere il suo prezioso lavoro.
Ma
lo scontro era ben lungi dal volgere al termine; altri Goblin arrivavano di
corsa e gli arcieri superstiti continuavano a scoccare senza sosta: con
l’avanzare degli assalitori però la lotta divenne un feroce corpo a corpo. Un
Goblin cadde sotto i colpi della katana
del Cavaliere Votan, Althair ed i Difensori Skira ed AlfaAlfa lottavano senza
risparmiarsi … la Guardia dell’Ade Lucifera, il Cavaliere Nero Maestro
Aleira, il Cavaliere Nero Misteria … tutti, nessuno escluso, combattevano con
coraggio e grande valore.
Malgrado
il clamore della battaglia, gli occhi attenti del Sommo Detentore notarono una
tettoia, sotto la quale, al centro, giaceva un sarcofago nero.
In
quel mentre anche i Leoni e i
Paladini, reduci dal già duro combattimento all’esterno delle mura, erano
arrivati e si erano subito schierati fianco a fianco dei loro concittadini. Ma
per ogni nemico che cadeva due prendevano il suo posto, in un giungere costante,
che poteva essere paragonato solo alle devastanti acque di un fiume in piena.
Era
chiaro come il sarcofago fosse la loro meta ed Althair incitò la Maga ed i
Druidi nell’andarlo ad esaminare. Sopra di esso un’incisione … una scritta
…
La
battaglia era nel pieno del suo svolgersi, altri Goblin cadevano, altri lottiani
venivano gravemente feriti, tra cui il Paladino Campione Inkubo.
Althair,
si allontanò dalla mischia, avvicinandosi a sua volta al sarcofago, ne sfiorò
con le dita l’incisione mentre leggeva a voce alta:
«HOTALTH
MIO PADRE GIACE IN ETERNO IN QUESTO SARCOFAGO, UCCISO, NELLA GOLA DEI SUSSURRI,
DALLA SPADA DELLA GUARDIA DELLA PRINCIPESSA LYNESSA. IO, HONORIUS, GIURO CHE NON
AVRO’ PACE FINCHE’ NON AVRO’ DISPERSO LE GENTI CHE VIVONO A SUD DEI MONTI
DELLE NEBBIE, RASO AL SUOLO LE LORO CITTA’, VENDICATO IL SUO SANGUE E
FINCHE’ SIMETH NON SARA’ VENERATO ANCHE IN QUELLE TERRE».
Così,
mentre aleira, MorganLeah ed UltraUattappero mietevano altre vittime, i Saggi
comprendevano di avere trovato la tomba del padre di Honorius, ucciso dalle mani
della Guardia di una Principessa, per motivi ancora ignoti.
Il
vento gelido continuava incessantemente a soffiare e sembrava portare rumori di
altri armati in avvicinamento. Mancavano ancora molte risposte ma un nuovo
indizio era stato svelato: la Gola dei Sussurri.
Nuovi
nemici stavano sopraggiungendo ed i rumori, prima lontani, si erano ora
trasformati in un frastuono di cavalli e grida. Non c’era più tempo da
perdere: le truppe di Honorius li avevano avvistati ed avevano aumentato ancor
più la loro già rapida andatura, trasformandola in un galoppo sfrenato.
Era
indubbio che non rimanesse che la fuga, così la Maga Starmelt, alzando le
braccia al cielo, invocò: **Portale … Monti delle Nebbie … Granducato di
Lot**.
Il
portale apparve e tutti vi si precipitarono dentro, mentre almeno un centinaio
di cavalieri furenti erano ormai giunti quasi fino a sfiorarli. Non appena
l’ultimo lottiano ne varcò la soglia il magico ingresso, si richiuse e tutti
si ritrovarono nel medesimo punto da cui erano partiti.
Nuovi
importanti particolari erano stati appresi durante questa missione: il motivo
dell’odio di Honorius ed uno strano legame, ancora tutto da approfondire, tra
Hotalth, Honorius, una Principessa di nome Lynessa e la sua Guardia.
C’era
sicuramente ancora molto da scoprire …
Shanty
Depositario
dei Segreti della Storia