Impressioni di un Detentore
La Guerra era alle Porte
Giorno 6° - Mese 8° - Anno VI
Era
difficile come Detentore dell’Arcana Saggezza vivere quei momenti.
Nelle
mie orecchie ancora riecheggiavano le grida d’aiuto dei lottiani durante
l'invasione degli Orchi che, neppure un anno prima, aveva rischiato di mettere
in ginocchio la Cittadella e consegnarla nelle mani di Honorius.
Ma il mio compito era quello di documentare, raccontare e scrivere, affinché chiunque in futuro avrebbe letto e riletto i nostri scritti, avrebbe avuto la possibilità di capire che c'era sempre un modo più dignitoso e civile per risolvere le questioni.
Per
questo motivo nel mio ufficio, che dividevo con il Sommo Detentore Shanty, avevo
liberato uno scaffale ed aggiunto una scrivania per l'Adepto dell'Arcana
Saggezza Subsonica, che avrebbe collaborato con me affinché quel particolare
momento storico, che speravo finisse al più presto, venisse ricordato nella sua
interezza.
La
mia paura della guerra non era infondata, qualche giorno prima il Conte Thorm
aveva riunito nella Sala del Gran Consiglio tutti i Master ed i Capi Clan per
contare le forze militari a disposizione. Tutte le Gilde e tutti i Clan di razza
avevano messo a disposizione dei Reggimenti e delle Guardie Ducali le proprie
forze armate.
Le
Gilde d’intrattenimento avevano assicurato che i Cittadini sarebbero stati
sempre informati di quanto sarebbe accaduto, mentre i loro animi sarebbero stati
allietati, nei limiti delle situazioni che sarebbero venute a crearsi.
Ad
ogni buon conto la paura era palpabile, riempiva lo spazio fra la pelle e le
vesti, e ci faceva vivere ogni giorno come se fosse stato l'ultimo.
Proprio
il giorno precedente, i Signori dei Draghi della Luce guidati dell'Eletta
Melusine mentre sorvolavano in maniera assolutamente informale i boschi di
Telthartown alla ricerca di funghi, si erano accorti che le foreste intorno alla
Città dalle torri color dell'argento erano coperte da una strana coltre, come
una sottile nebbiolina vista da un occhio Umano.
Ma
i Draghi subito si accorsero che nebbia non era, ed i partecipanti di razza
elfica scorsero accampamenti che, con i loro fuochi e i loro bivacchi,
circondavano come una sorta di morsa tutta la distesa boschiva.
Il
nemico era nascosto dalla chioma rossa degli alberi autunnali e le spire di fumo
ragionevolmente mimetizzabili con la nebbia propria di quella stagione.
Subito
i Draghi e i loro compagni erano tornati a Lot, per informare la Cittadinanza.
I
Nobili, dopo aver ascoltato i giudizi del Governo e dei Master, avevano optato
per una spedizione diplomatica a Telthartown.
La
spedizione, guidata dal Governatore Nicolao, aveva una sola finalità: la pace.
Tuttavia,
quella mattina, quando Subsonica mi aveva portato una copia da lui trascritta di
un messaggio affisso nella Pubblica Bacheca ero trasalita.
Riporto
fedelmente le parole di quel messaggio:
“MIO
SIGNORE, Augusto Conte
Ho affidato tal mia missiva ad una staffetta affinché Vi rechi sì grave
notizia.
La Missione diplomatica da Voi disposta nelle Terre di Telthartown è stata colà
attirata in un agguato e tutti i componenti sono stati barbaramente uccisi.
Tanto è stato possibile apprendere interrogando, al riguardo, i Druidi
aggregati alla missione che, ahimè, delle loro percezioni sono certi.
Siamo stati traditi Augusto Conte, la Vostra offerta di pace è stata
ignobilmente calpestata da coloro che senza dubbio ora sono nemici di Lot.
Al momento null’altro posso aggiungere, se non che i nostri cuori sono colmi
d’ira e dolore.
Le avverse condizioni climatiche manifestatesi non appena i nostri varcavano il
confine, non ci hanno consentito prima di recar loro soccorso, tanto meno andare
a recuperare i corpi dei caduti poi.
Siamo accampati al confine del Granducato, i nostri esploratori domattina
cercheranno il nemico, ha un grosso debito con noi.
Nessuno
di quella spedizione diplomatica tornò vivo a Lot.
Com'era
possibile che una popolazione fino a pochi mesi prima così amica ed alleata
avesse potuto tradirci in un modo così bieco?
Scrissi
velocemente le mie impressioni su di una pergamena prima di recarmi presso la
Pubblica Bacheca per affiggerla e renderla leggibile alla Cittadinanza, quando
scorsi il Conte Thorm che, come me, reggeva un messaggio tra le mani.
Mi
fermai ed aspettai che anch’Egli desse notizie alla popolazione, forse sapeva
di qualcuno ancora in vita.
Le
mie piccole dimensioni di Fata mi permettevano di guardarlo senza esser notata.
Aguzzai
la vista e lessi della sua amarezza, del suo dolore per la perdita subita.
Realizzai
solo in quel momento di aver sperato invano ...
Continuando
a leggere il breve messaggio mi resi conto che il Conte, non solo era addolorato
per le morti ed il tradimento, ma dava disposizioni ben precise: ordinava che si
affilassero le lame, si preparassero i cavalli e venissero lucidate mostrine ed
armature.
Il giorno 9° tutti i Reggimenti governativi tranne quello di Greenwarrior, si
sarebbero adunati nel piazzale, pronti per la marcia al fianco delle Gilde
combattenti e magiche, escluse quelle d’allineamento negativo, che sarebbero
rimaste al fianco dell’Esercito Ducale a presidiare Lot.
Per
quanto ancora Lot avrebbe potuto vivere in pace?
Myriam
Sommo Detentore dell’Arcana Saggezza
con la preziosa collaborazione dell'Adepto dell’Arcana Saggezza Subsonica