Impressioni di un Detentore

Avvisaglie di Guerra

 

Il 21° giorno del 7° mese del VI anno dalla Fondazione, sembrava una calma giornata d’Autunno.
Faceva però caldo, troppo caldo se si considerava la stagione.

Il rosso delle foglie lanciava bagliori sinistri ed una strana quiete avvolgeva Lot.

Mi sono diretta al Palazzo delle Gilde, come al solito,  per controllare l’andamento della vita sociale della Cittadella.
Sentivo l’impulso di verificare se, tra i presenti a Lot, ci fosse il nome del giovane Granduca, sperando in fondo al mio cuore di trovare scritto vicino ad esso le solite due parole … Uther Pendragon: in esilio.

<<Finché Egli è a Quinalth nulla gli può accadere>> pensavo mentre sfogliavo il grosso registro delle presenze a Lot, troppo grosso per le mie piccole dimensioni da Fata.

Ma, con incredibile stupore, notai che il piccolo Reggente non era più in esilio … era tornato a Lot. Una serie di domande si accavallarono nella mia mente …

Da quanto tempo?

Perché?
Dove alloggiava allora il piccolo Granduca?

Subito aprii le ali e spiccai il volo.

Mi diressi presso la pubblica Bacheca, era ormai mattina inoltrata.

Scorsi immediatamente una pergamena con lo stemma del Giglio e l’inconfondibile calligrafia nervosa del Conte Thorm.
La lessi e non credetti ai miei occhi.

Il Conte chiedeva ai Governatori di ricostruire i Reggimenti Governativi, al Governatore Greenwarrior di costituirne uno suo ed a tutte le Gilde, magiche,  militari e paramilitari, di mettersi a disposizione della Nobiltà.

Comunicazioni successive a quella data ci fecero capire la ragione di queste richieste ed il perché Uther Pendragon non si trovava più a Quinalth: la città era assediata e lunghe fila di Cittadini la stavano abbandonando, per ragioni non ancora conosciute, dirigendosi a Nord-Est, verso Telthartown.

Il Conte Thorm subito chiese ai Reggenti di Telthartown di potersi recare nelle vicinanze della città e di poter sorvolare con i Draghi il perimetro e le terre confinanti, ma, incredibilmente, il giovane Duca fece pervenire questa risposta:

”Conte THORM,

sono stupito del contenuto della Vostra missiva, dalla quale apprendo che avete spie nel mio territorio!
Ritiratele immediatamente oppure laveremo con il sangue quest’onta alla sovranità di Telthartown.
Quanto alle farneticanti teorie sui nostri confinanti, devo smentirVi, al punto che ho assunto come Consigliere AHME II, figlio del loro Re AHME, cui ho dato in sposa mia sorella ERINNIA.

Forse speravate la dessi in sposa a Voi? Oppure ad infastidirVi è la nostra amicizia ed il pericolo che per Voi rappresenta?
Non temete Conte THORM, Extremelot non è nei piani di questa Corte, una terra piena di rifugiati, un crogiolo informe di razze.

Attendo conferma del ritiro delle Vostre spie”.

Lo stupore d tutti fu immenso.

Ma come, Telthartown, la città più vicina a Lot, legata al Granducato da patti sociali, economici e familiari, buttava tutto al vento ripudiando i nostri Nobili ed il loro aiuto?

Che fine aveva fatto Theon?

Che fine aveva fatto Lynnessa?

Qualche giorno dopo in Bacheca si trovò affissa un’altra missiva del Conte, con il resoconto degli Osservatori di Corte.
La riporto fedelmente:

”Osservatore <omissis> presso la Corte.

Conte THORM,

la situazione si fa estremamente preoccupante. Il giovane Duca è mal consigliato, al punto di aver dato in sposa sua sorella al figlio del Signore del Male Ahme.

A corte i pochi saggi sono stati esautorati ed ora il Duca ha solo consiglieri falsi e prezzolati che lo vezzeggiano, lo riempiono di regali e di complimenti, ma tramano alle sue spalle.

La famiglia stessa del Duca è stata sequestrata e portata in luogo segreto.

La mia posizione è insostenibile, cominciano a guardarmi con aria pesante.

Tra loro ci sono esseri dotati di poteri forti, in grado di leggere alcuni dei pensieri.

Domani abbandonerò questo ruolo e fornirò supporto agli Osservatori sui monti.

Osservatore <omissis> sulle colline alle spalle del fiume.

L’ammassarsi di truppe e carri nel bosco dietro il confine ormai non è più giustificabile, neanche con un progetto d’invasione di Telthartown.

Secondo me puntano a LOT.

La notte cani addestrati vengono inviati verso queste colline, qualcuno ha informato il malvagio che ci sono osservatori lottiani da queste parti.

Definirei la situazione estremamente critica”.

La paura iniziò a serpeggiare fra le genti, la mobilitazione della milizia era ormai un dato di fatto e l’odore della guerra che, oltre a liberare Telthartown, avrebbe impedito attacchi a Lot, era forte e pungente.

Alla Masseria furono chieste ingenti scorte di derrate alimentari, che avrebbero dovuto essere ben nascoste e disponibili nel caso estremo di un assedio.

I Cerusici e le Gilde magiche  o guaritrici erano state allertate.

I Detentori dell’Arcana Saggezza avevano messo la loro conoscenza storico-geografica in mano ai Nobili ed ai Governatori.

La tanto temuta guerra era, forse, nuovamente alle porte.

Myriam

Sommo Detentore dell’Arcana Saggezza