Alla volta del castello

Un’altra avventura attendeva i nostri Saggi, che si erano ritrovati insieme a Leoni, Paladini, Maghi e Cerusici alla Rocca … pronti ad ascoltare le direttive del Sommo Detentore Althair.

Le disposizioni furono chiare: il gruppo si doveva dividere in due; i Paladini, con l'appoggio del Cavaliere votan, del Difensore Skira e della Guardia dell’Ade Lucifera partirono per primi e all'avanguardia si unirono anche il Precettore dell’Infante Anastasija ed il Detentore delle Antiche Tradizioni Arkon, in rappresentanza dei Saggi. Dopo alcune raccomandazioni, il primo gruppo, risoluto, s’incamminò.

La compagnia restante aspettava nuove disposizioni dal Sommo e, quando venne dissipato ogni dubbio, anche il secondo gruppo si mise in marcia.

Nel contempo, il cammino dell’avanguardia non procedeva in maniera tranquilla, anzi tutt’altro; durante il loro tragitto, su di un sentiero ricoperto dal soffice manto bianco della neve, i nostri valorosi furono sorpresi da tre grossi Goblin. I Goblin si gettarono sui Paladini Knoor, Jojo e Gufo, che con onore si batterono, ferendo a morte due di loro, anche se il terzo riuscì a fuggire.

Il gruppo guidato dal Sommo procedeva, quando, all’improvviso, in lontananza videro una strana figura; dai suoi movimenti s’intuiva che era chiaramente impaurita, fuggiva da qualcosa o da qualcuno e le domande: “ Chi sarà mai? Da chi starà fuggendo? E perché? ”, attraversarono le menti degli appartenenti al gruppo.

La distanza che divideva la compagnia dalla misteriosa figura, lentamente diminuiva … rendendola sempre più nitida … gli sguardi si fecero sospettosi e la prudenza che guidava le menti fu richiamata da un urlo: ” Goblin! ” … era il Goblin fuggito all’avanguardia e la sua fine era solo stata rimandata di alcuni minuti. Dopo un sospiro di sollievo per il brutto incontro appena avuto, il gruppo proseguì.

Intanto, nell’avanguardia, il Paladino Jojo ferito durante l’attacco, veniva medicato dalla Cerusica Panarea e, coraggiosamente, decideva di proseguire insieme ai compagni lungo il sentiero; gli alberi ai lati iniziarono a diradarsi e si ritrovarono in una gola, che man mano si proseguiva, si faceva sempre più stretta, mentre le pareti che la circondavano divenivano più ripide.

Le folate di vento portavano con sé molta neve, il freddo aumentava sempre di più … ma era come sei i nostri valorosi non lo percepissero … erano troppo concentrati su ciò che li circondava: una zona pericolosa, in cui sarebbero stati  facile preda per ogni minima distrazione. Il sentiero si restringeva ancora, costringendo così il gruppo a procedere in fila indiana; dopo una svolta, invece, tornò ad allargarsi, dividendosi in due viottoli: il primo - a sinistra - s’inerpicava in mezzo a delle rocce, il secondo - a destra - sembrava scendere verso valle. Dopo attente riflessioni, decisero di percorrere il sentiero di sinistra, lasciandosi dietro un chiaro segno di passaggio e d’indicazione per i Compagni guidati dal Sommo, dei vistosi sassi a forma di freccia.

Davanti a loro si apriva una piccola radura, ove sei Goblin erano intenti a divorare una carcassa di un lupo intorno ad un fuoco … per proseguire era invitabile uno scontro e così fecero. Il suono metallico delle spade sguainate echeggiò nella radura e la Dea Themis, come sempre, vegliò sulla compagnia, facendo concludere la battaglia a loro  favore, seppur con qualche ferita, prontamente curata dai Cerusici.

L’avanguardia prese infine la decisione di attendere in quel luogo il resto della spedizione.

Il Sommo, i Saggi, i Maghi e i Leoni durante il loro cammino sentirono in lontananza i rumori di uno scontro e pregarono per i loro compagni, affrettando il  passo per raggiungerli più in fretta possibile. Gioia e speranza illuminarono i loro sguardi nello scorgere, all’orizzonte, figure familiari in attesa sul sentiero … e finalmente il gruppo si riunì, rallegrando i loro animi e dando, in questo modo,  più forza ai loro spiriti.

Ma il tempo era tiranno ed il loro cammino doveva proseguire; passarono solo pochi minuti ed alcune macchie più scure apparvero in mezzo all’altopiano, rivelandosi figure minacciose. Il loro avanzare era veloce e bieco, il rumore delle loro cavalcature era insopportabile, assordante … erano Orchi e Goblin, il corpo di guardia scelto nominato nel Manoscritto. Portavano pesanti armature di colore nero ed anche i loro destrieri avevano pesanti bardature … era una scena che avrebbe dato i brividi anche al cavaliere più temerario.

La loro velocità era impressionante, la compagnia aveva solo pochi istanti per organizzare la difesa o sarebbe stata spazzata via … le urla dei nemici, ormai vicinissimi, li fecero rabbrividire; le Maghe starmelt e Chrystal pensarono ad un piano e, concentrandosi,  protesero le loro mani verso gli Orchi e i Goblin e, guardandoli dritti negli occhi, pronunciarono: « Charme » … l'incantesimo scelto dalle Maghe rendeva le persone confuse e pronte ad ascoltare i comandi, facendogli credere di essere al sicuro tra amici. Una volta pronunciato l'incantesimo, la Maga Chrystal iniziò a parlare agli Orchi e ai Goblin, orinandogli di ritirarsi.

Due Goblin si arrestarono alle parole della Maga e, guardandosi intorno confusi, ripresero la via da dove erano giunti; i rimanenti Goblin e gli Orchi invece attaccarono. Uno di questi riuscì persino a colpire la Maga, facendola cadere.

Alcuni Goblin iniziano a cadere sotto i colpi dei Paladini e dei Leoni, mentre gli Orchi avanzano compatti verso il Difensore Skira, che, grazie alla protezione del suo scudo, riuscì a colpirne uno, ponendo termine alla sua vita.

Dal Castello in lontananza s’udì giungere un lugubre lamento … si pensò ad un richiamo, poiché i Goblin rimasti si voltarono in sua direzione … un’ombra s’intravide sulle mura del Castello e si udì un altro grido …

Gli occhi d’ogni membro della compagnia erano ora fissi sul Castello; la Maga Starmelt avanzava verso di esso come rapita … fortunatamente il Sommo Althair se ne accorse e fermò la sua avanzata.

La figura sulle mura alzò il braccio verso le sue truppe e la sua voce ripeté il comando; gli Orchi e i Goblin rimasti, al gesto, voltarono le loro cavalcature e si riavviarono al Castello, circondato ormai da una nebbia fitta, e sul campo di battaglia calò un silenzio surreale.

I feriti erano numerosi, sarebbe stato impossibile tentare di entrare nel Castello, sarebbe stato un massacro … e così Althair domandò alla Maga se fosse possibile aprire un portale in grado di riportarli a Lot per poi tornare, una volta ristabiliti … alla risposta affermativa della Maga il Sommo Althair annuì sorridendo.

Le braccia di starmelt si alzarono al cielo, la Magia iniziò ad affluire in lei … e alle parole: « Portale ... Granducato di Lot ... Rocca dei Venti ... », tutto il Gruppo si sentì trasportare da questo potere, mentre la pianura spariva dalla loro vista.

Tutti, finalmente al sicuro, sentirono pulsare nelle loro vene la voglia di portare a termine con successo questa missione.

 

Valuccia

Detentore delle Antiche Tradizioni