L'amuleto dei Vampiri

 

Dopo gli ultimi avvenimenti che hanno visto il ritrovamento di un’altra copia del Libro delle Razze di Lot, Lord Althair insieme ai membri della Compagnia dell’Amuleto avevano deciso di intervenire un ultima volta, quella decisiva, per ritrovare il “Rubino”, ovvero l’Amuleto della Razza dei Vampiri, uno dei più difficili da ritrovare, poiche’ Nathamer conosceva il recondito potere insito in esso

(la Razza dei Vampiri insieme a quella dei Demoni sembravano essere le razze  più potenti di Lot, in virtù delle loro qualità da non-Umani).

 Dopo diversi incontri con i rappresentanti dei Vampiri, finalmente la spedizione decisiva ebbe inizio; radunatisi alla Rocca di Lot Bibendus, Jamal, Elminster ed Ayla per la Compagnia dell’Amuleto e  alcuni Vampiri tra cui Ulietta, Krathos, Deryn, Dalila, Gryphon, Bambi83, Merope, Sharima, Marpessa, Araym, alla presenza di Lord Althair, Jamal estrasse il 13 Amuleto e lo sollevò verso il cielo, la sua luce testimonianza del suo potere trasportò in una terra lontana il gruppo, l’antica terra che vide nascere la civiltà dei vampiri, prima che i discendenti della stirpe di Caino e Lilith si dividessero nei numerosi clan.

 

L’ambiente era pervaso di una strana magia, la pioggia battente solcava i visi nobili dei Vampiri, sui loro volti pareva scorgersi a tratti l’epopea dei loro antenati.

I membri della compagnia che guidavano la spedizione alla guida dell’Ufficiale Elminster procedevano spediti verso la valle, dove una volta giunti, trovarono un’antica costruzione formata dai palazzi decadenti, circondati da due anelli concentrici formati dall’accostamento di monoliti in pietra grigia.

 

Un cupo silenzio avvolgeva l’ambiente, rotto solo dallo scroscio della pioggia.

Mentre Elminster procedeva con il suo gruppo alla perlustrazione del cerchio esterno, Bibendus penetrò all’interno dei cerchi, al cui interno era possibile visualizzare il palazzo più importante, nel cui prospetto era possibile scorgere un gigantesco portale sormontato alle estremità dell’architrave da due teschi in pietra.

 

Jamal e gli altri seguirono Bibendus all’interno del palazzo, avanzando discesero una scala di marmo nero, Bibendus strinse a se il Libro delle Razze, che improvvisamente cominciò a vibrare,  le pagine iniziarono a scorrere velocemente come per voler mostrare al suo Custode un indizio che indicasse la direzione da seguire, lo scorrere delle pagine terminò, interrompendosi su una pagina in cui era indicata con dei grandi caratteri gotici la scritta: “NON E’ DA TUTTI RIUSCIRE A TORNARE”.

 

Le parole udite suscitarono reazioni diverse fra i presenti, la serietà mostrata dai membri della Compagnia si contrapponeva allo sprezzo mostrato da alcuni Vampiri, che forse mostravano troppa fiducia nei loro poteri.

Il gruppo percorse la scala, arrivando in una ampia sala con un grande altare rosso al suo centro, sopra l’altare vi era una bacheca chiusa da ante in legno e cristallo; nella tenue luce della sala, all’improvviso cominciò a pulsare e risplendere l’Amuleto nelle mani di Jamal, i membri della Compagnia, consapevoli delle passate esperienze, aprirono la bacheca con forza, rimanendo stupefatti alla vista dell’Amuleto dei Vampiri che si celava al suo interno.

 

Bibendus afferrò l’Amuleto, i membri della spedizione però rimasero un po’ titubanti, in quanto non era apparsa loro ancora nessuna difficoltà nel raggiungere lo scopo dell’impresa; i membri della Compagnia dell’Amuleto  incitarono gli altri a non esitare e a ripercorrere  il cammino fatto.

Il Custode del Libro delle Razze cominciò allora a risalire la scala seguito da Adiria, gli altri inconsciamente seguirono il gruppo, mentre Ulietta ed Elminster lo proteggevano in retroguardia.

 

All’uscita, il clima piovoso non era mutato, la calma pure, forse era addirittura aumentata, la spedizione non poteva immaginare che da un momento all’altro si sarebbero scatenate le forze del Male capitanate dai Goblin di Nathamer.

Da uno dei monoliti si scaglio’ una lama che sibilando colpi’ Maharet che si accascio’ sul terreno ferita, due forme scure all’improvviso si lanciarono contro Ulietta, che reagì in un corpo a corpo a mani nude contro i Goblin, altri Vampiri corsero in suo aiuto, che si mostro’ superfluo in quanto neanche i Goblin  potevano immaginare quanto fosse difficile affrontare in uno scontro all’arma bianca un Vampiro.

 

Lo scontro procedeva cruento, il sangue verde dei Goblin si mischiava al fango della piazza, le orde di Nathamer si prodigavano in uno scontro impari contro i Vampiri, che a loro volta non si risparmiavano dall’usare i loro poteri da non-Umani.

Ciononostante anche i Vampiri subivano danni, le armi da taglio infliggevano ferite anche profonde in loro, come quelle d’ascia subite da Inquisitor, che dopo un primo periodo di dolore si riprese per proseguire la battaglia, o come le frecce avvelenate che per un breve periodo immobilizzarono il corpo di Scorpions.

 

Nello scontro e nella confusione Bibendus fece cadere l’Amuleto dei Vampiri, che per fortuna lady Ulietta riuscì a raccogliere anticipando l’azione di un Mago di Nathamer; l’Amuleto passò velocemente nelle mani di diversi Vampiri che a turno si estraniavano dal contesto della battaglia per proteggerlo.

Un Goblin afferro’ Ayla che insieme a Jamal faceva da scudo al 13° Amuleto, Ayla fu scaraventata a terra, finché l’intervento di Elminster con un fendente della propria lama staccò un braccio al Goblin.

La battaglia procedeva al meglio per i membri della spedizione, che ad un certo punto, resisi conto del disorientamento dei Goblin, furono guidati da Bibendus al di fuori della cittadella ed iniziarono la fuga verso la collina, sotto lo scroscio incessante della pioggia che anticipava i loro passi lungo il pendio.

I Goblin ripresisi dallo smarrimento si riorganizzarono inseguendo la spedizione, questa volta con il potente aiuto dei famigerati Skertl, ma il loro attacco fu reso vano dalla difesa della retroguardia guidata da Elminster, a quel punto con i membri di Lot tutti sulla collina, Bibendus e Jamal sollevarono il 13 Amuleto verso l’alto, e la sua luce proiettò attraverso il varco i membri della spedizione nella Rocca di Lot.

 

Ad attenderli c’era Lord Althair che si congratulò con loro per il successo riportato nella loro avventura mentre i Cerusici provvedevano a curare i feriti, ma la felicità era scolpita sui volti dei membri della Compagnia e dei Vampiri che li avevano aiutati nel ritrovamento dell’Amuleto.

Lady Ulietta consegnò l’Amuleto dei Vampiri a Bibendus affinché lo custodisse insieme agli altri Amuleti ritrovati.

 

 I Vampiri avevano di nuovo il simbolo della loro Razza, il rubino contenente il sangue di  Caino a Lilith.