L'amuleto degli Elfi

 

Era un caldo pomeriggio di fine primavera quando il Consigliere delle Razze Shaniel si trovava, insieme alla sua aquila Grayar, in una zona collinosa piuttosto lontana da Lot; Grayar si abbeverava presso un piccolo laghetto dall acque fresche e pulite.

D’ un tratto le acque si incresparono e una voce parlo’: << Vola verso Nord >>; Shaniel riconobbe il greve tono di Ulmo, Vala Signore delle Acque, e senza esitare obbedi’.

Dopo essere balzato in groppa alla sua fedele aquila non pote’ non notare che un vento favorevole accompagnava il suo volo, permettendogli di percorrere leghe e leghe di pianure, boschi e montagne in pochi istanti, segno inconfutabile dell’ appoggio di Manwe, Signore dei Venti.

 

Sorvolando una vasta pianura Shaniel pote’ vedere un reggimento di Fanteria di Nathamer e uno squadrone di Cavalleria, mentre procedevano  in perlustrazione serrata, dritti verso Nord.

Shaniel viro’ ad Est e con somma preoccupazione scorse una pattuglia di Esploratori Gnomi battere palmo a palmo tutta la zona boschiva.

Poi fu la volta degli Orchi, numerose bande, armate di tutto punto, attraversavano le regioni collinose, visibilmente intente nell’ eseguire  un’ opera di minuziosa ricerca.

A tutto cio’ si aggiunse la chiara percezione di oscure e diaboliche presenze, sparse un po’ ovunque, indiscutibilmente  i Maghi di Nathamer e le  loro ombre.

Era innegabile il fatto che, pur provvenendo da direzioni diverse, le forze del Male stavano convergendo tutte verso un’ unica meta.

 

Shaniel continuo’ a volare, finche’ il vento, fino allora favorevole, cadde all’ improvviso in prossimita’ di una ridente valle, cosparsa di laghi e  stagni e attraversata da un placido fiume.

Grayar atterro’ in quel luogo incantato: innumerevoli salici si specchiavano vanitosi nelle acque dei laghetti, una moltitudine di fiori ricopriva i prati con tutte le tonalita’ dell’ arcobaleno, farfalle ed uccellini di ogni tipo giocavano a rincorrersi baciati dai raggi del sole … Shaniel si trovava nella Nan- tathren, la Terra dei Salici e qui, dalle acque del fiume Narog, Ulmo si rivolse nuovamente a lui: << E’ ancora qui. Ma ora va, altrimenti non sarai tu a trovarlo >>.

 

Il Consigliere delle Razze capi’ subito che il Vala si riferiva all’ Amuleto degli Elfi e rispettando la sua volonta’ si precipito’ immediatamente  a Lot per riferire cio’ che aveva udito e visto.

Vennero subito mobilitati gli Elfi e la Compagnia dell’ Amuleto per organizzare la missione di recupero, ma sembrava quasi che qualcosa di soprannaturale si opponesse al compimento di questa impresa.

 

Per ben due volte si tento’ e per ben due volte si dovette rinunciare, perche’ appena giunti nella Terra di origine degli Elfi una oscura forza di natura sconosciuta respingeva i membri della Compagnia e gli Elfi attoniti, non consentendogli di muovere piu’ di qualche passo.

Grande fu l’ impegno di tutti per la realizzazione  di questa missione; i Saggi  trascorsero intere nottate su antichi tomi nella loro Bibiloteca per cercare di svelare l’ arcano nel minor tempo possibile.

 

Perche’ una cosa era innegabile: gli Elfi correvano un grande pericolo.

E fu cosi’ che si tento’ per la terza volta.

Ai membri della Compagnia dell’ Amuleto ( il Cavaliere oiffos, il Difensore Shanty, il Maresciallo Cleante, l’ Ufficiale delle Guardie Elminster, sir Rando e lady Aquilegia ) si uni’ un pomeriggio , al calare del crepuscolo, una rappresentanza della stirpe elfica ( il Magister Ludi Althalion, il Consigliere delle Razze Shaniel, il Maresciallo Gashnar anch’esso Difensore, lo Scudiero dell’  Ordine del Leone Rampante Magister, lady gwen e sir Giova), tutti fortemente motivati a risolvere la questione una volta per tutte.

 

Il Cavaliere oiffos brandi’ il 13 Amuleto Sighaal e non appena lo ebbe alzato al cielo si compi’ il rituale, ormai familiare ai membri della Compagnia, dell’ apertura del portale.

Un cono di luce avvolse tutti i presenti e mentre questi svanivano tutto perdeva consistenza … per quelche istante il nulla, poi l’ ambiente circostante ricomincio’ a prendere forma.

Sighaal lentamente si spense ed i nostri avventurieri incuriositi  cominciarono a guardarsi intorno per capire dove si trovassero.

 

L’ Amuleto li aveva condotti al centro di una gola rocciosa che proseguiva sia a Nord che a Sud; la via del Nord finiva subito ai piedi di una liscia parete di roccia … inevitabilmente si doveva procedere verso Sud.

Il  gruppo  si  mise  in  marcia  compatto,  proteggendo  il  Cavaliere  oiffos, Prima Custode dell’ Amuleto Sighaal, ed il Difensore Shanty, Prima Custode del Libro delle Razze, che si trovavano alla testa della fila.

 

Il  cammino  dentro la gola proseguiva dritto sempre in mezzo alle alte pareti rocciose finche’, d’ un tratto, fu necessario svoltare verso Est.

Poco piu’ avanti immense mura secolari sbarravano il passaggio saldandosi all’ interno della roccia stessa; una grande porta, in legno massicio con rinforzi di un durissimo metallo, rappresentava l’ unica via per attraversare lo sbarramento, ma la porta era chiusa e per di piu’ sorvegliata da una pattuglia di Gnomi di Nathamer.

 

Non appena i guardiani avvistarono il gruppo che sopraggiungeva, centinaia di frecce cominciarono a piovere dalle alte mura, mentre colonne di nero fumo si alzavano alle loro spalle.

Una freccia colpi’ ad un braccio Giova, ma questo fu l’ unico ferimento perche’, dopo un breve ma intenso scontro, ogni Gnomo venne eliminato.

 

Le  mura  erano  alte  5 metri e la porta resisteva ad ogni tentativo di forzatura, dando quasi l’ impressione di negare l’ accesso di proposito, finche’ Shanty appoggio’ il Libro delle Razze su di essa e questa, senza piu’ fare la minima resistenza, si apri’ consentendo il varco tra le possenti mura che erano spesse piu’ di 4 metri.

Dietro la porta la gola si apriva e si allargava in un’ enorme vallata, tutti entrarono guardando stupefatti cio’ che si presentava ai loro occhi.

Dopo  un  leggero  declivio  cominciarono  i primi alberi, erano incredibilmente alti e colore dell’ argento;  gli  Elfi  si  inebriavano  con  gli  odori tipici delle loro terre e qualcuno ripensava all’ infanzia trascorsa in quei luoghi.

 

Quand’ ecco che improvvisamente un’ ombra spunto’ da dietro una roccia: un Mago di Nathamer protese le mani verso il gruppo ed il Difensore Shanty venne scagliata violentemente al suolo, perdendo il suo prezioso fardello.

La risposta fu rapida ed efficace, Rando trafisse parte a parte il Mago mentre Giova recuperava il Libro e lo restituiva alla legittima custode.

 

Il cammino riprese attraverso la foresta argentata e dopo pochi passi una sagoma apparve dagli alberi, con un’ andatura veloce anche se claudicante; una giovanissima Elfa si dirigeva verso il gruppo, con ferite visibili dalle quali perdeva molto sangue. Non appena lo ebbe raggiunto crollo’ al suolo esausta.

Qualcuno si affretto’ a soccorrerla, altri rimasero in disparte temendo un tranello … e infatti, lesta come non mai, l’ Elfa estrasse dal mantello un pugnale avvelenato e con questo feri’ gravemente il Magister Althalion.

 

La piccola traditrice venne freddata senza pieta’ mentre lady gwen e sir Giova prontamente soccorrevano Althalion, nelle vene del quale purtroppo il veleno cominciava ad entrare in circolo.

Tuttavia il tempo stringeva e bisognava necessariamente procedere al recupero dell’ Amuleto, si decise di proseguire nonostante tutto.

Il Magister Althalion con grande coraggio si rialzo’ , nonostante le sue precarie condizioni, e  tutti si rimisero in marcia.

Piu’ si procedeva all’ interno della foresta e piu’ era evidente che qualcosa non andava, i primi segni del Male apparivano inconfutabili: le fronde degli alberi tremavano, il suolo era ricoperto  da foglie argentate ormai in decomposizione, il silenzio regnava oscurando gli animi.

 

Gli alberi sembravano malati e man mano che si avanzava perdevano sempre piu’ il loro splendido tono argenteo, molti erano caduti, come spezzati da una malattia insinuatasi nella loro linfa vitale.

In lontananza si apriva una valle attraversata da un fiume, ai suoi margini si ergeva la Terra incantata degli Elfi, protetta da centinaia di soldati invisibili.

Alcune ombre si pararono davanti al gruppo e nacque uno scontro a dir poco cruento: due Gnomi attaccarono il M.llo Cleante atterrandolo, un altro Gnomo feri’ con la spada il M.llo Gashnar. Tutti si impegnarono a fondo nel combattimento, tranne il Cavaliere oiffos ed il Difensore Shanty, che unirono le loro mani e le loro menti nella difesa dei loro preziosi oggetti.

 

Quando tutti i nemici furono eliminati, lady gwen amorevolemente si occupo’ dei feriti, donando loro delle pozioni curative.

Il corso d’ acqua era attraversato da un ponte di pietra, ma un fortissimo senso di pericolo avvolgeva l’ intero gruppo e l’ indecisione attanagliava gli animi di tutti.

D’ un tratto Shanty venne colta da un malore violento e travolgente e svenendo riusci’ solo ad ammonire i compagni dicendo: << Se attraverserete quel ponte … io moriro’ >>.

Mentre tutti rabbrividivano ascoltando increduli queste sconvolgenti parole, si resero improvvisamente conto di non essere soli: tra i tronchi tinteggiati di argento  centinaia di antichissimi guerrieri Elfi li osservavano in silenzio.

 

Un’ imponente   guerriero  sali’  sul  ponte  guardando  fisso negli occhi Althalion, Generale dell’ esercito elfico. Il Magister avanzo’ con passo fermo e con tono solenne, parlando in Quenya ( l’ alta lingua elfica ) si presento’, spiegando al guerriero le loro intenzioni e chiedendo il permesso di poter entrare a Lorien.

 

L’ Elfo guerriero si volto’ senza proferire parola e si avvio’ verso la foresta, contemporaneamente tutti i guerrieri fecero ala aprendo un varco per far passare il gruppo.

Althalion replico’: << Ti chiedo di parlare con il Custode della Radura Sacra, Custode dell’ Amuleto, il nostro cuore e’ puro >>.

Il guerriero fece strada nel bosco e tutti lo seguirono in silenzio, guardando sconvolti cio’ che li circondava. Ovunque vi erano tracce di battaglia, gli alberi splendidi stavano ancora rimarginando le recenti ferite.

 

La foresta si apriva in una radura dove regnava ancora la pace, i guerrieri Elfi si fermarono tutti al limitare del bosco in segno di rispetto.

Al centro della radura vi era un’ unico grande albero, sopra il quale sorgeva un’ incantevole dimora; dall’ albero scese un’ Elfo vecchissimo e Sighaal, il 13 Amuleto, comincio’ a pulsare come impazzito.

Althalion comincio’ a parlare con il Saggio degli Elfi, narrandogli del pericolo imminente a causa della venuta di Nathamer.

Il Saggio indico’ la casa sull’ albero ed il gruppo vi si diresse.

All’  interno vi era un’ ampia stanza e al centro di essa si trovava un ramo, come a formare un sostegno naturale.

Sighaal comincio’ a pulsare e per tutta risposta L’ Amuleto degli Elfi si mostro’, proprio li’, appeso al ramo al centro della stanza.

 

Il Cavaliere oiffos prese l’ Amuleto e un’ immensa gioia pervase i membri della spedizione, felici di avere finalmente portato a compimento la missione di recupero.

Tuti uscirono dalla casa, tornando nella radura dove Althalion ed il Saggio li attendevano.

Sighaal si illumino’ e dopo pochi istanti si apri’ il portale, dall’ altra parte chiaramente visibile il Giardino delle Delizie di Lot.

 

Althalion comunico’ che si sarebbe trattenuto a Lorien per conferire con il vecchio Saggio; stupiti tutti annuirono e uno alla volta cominciarono a varcare l’ ovale, alla volta di Lot.

Le ultime parole che poterono udire furono: << Quando tutto sara’ compiuto, quando l’ Amuleto avra’ svolto il suo ruolo … dovra’ tornare qui >>.

 

Shanty
Difensore dell'Arcana Saggezza