Erboristi - Una nuova speranza

Dopo una lunga serie di giornate uggiose, finalmente capeggiava il sole nel giardino delle delizie. Il mormorare della folla, lo scalpitio dei cavalli sarebbero potuti esser udibili da molto lontano. I presagi accaduti solo pochi giorni prima, avevano dato nuova luce e una nuova forza in alcuni abitanti, ora riuniti presso i giardini.
Il perchè di tanto clamore nei giardini, era da ricercare in fatti accaduti solo qualche giorno prima, or quando i draghi indicarono una nuova via da seguire agli abitanti del granducato. Alcuni si entusiasmarono all`idea, altri erano semplicemente indifferenti, altri ancora cercavano di scoraggiare i compagni che volevano partire.
Ora quelli che avevano il sacro fuoco di ricominciare una nuova vita, di cancellare il passato e di ripartire da zero, questi erano riuniti ai giardini; seppur tanti partivano, per un viaggio duro e a lor dire gioioso e indispensabile, tanti i volti che si potevano scorger rigati dalle lacrime.
Molti di quelli che erano lì, provavano a darsi forza, mentendo gli uni verso gli altri, dicendo che nulla sarebbe cambiato, dicendo che un nuovo giorno, una nuova speranza nasceva per tutti. Perchè allora quelle lacrime? Perchè quei sussulti?
Primi fra tutti v`erano i teatranti, che tante volte avevano solcato quei giardini, in cerca di nuovi spunti e nuove idee da far prender vita al teatro del giglio. Molti di loro eran lì riuniti, chissà quante altre volte si erano riuniti sotto lo stesso albero, o vicino alle porte dei giardini, anche solo per commentare l`ultimo spettacolo. Lo spettacolo che ora però stavano inscenando, non era una commedia, una in particolare, lady Ricciarda, commediografa della compagnia dei teatranti stava per fare un annuncio e una rivelazione che avrebbe scosso l`intero corpo dei teatranti...lei non sarebbe partita alla volta della nuova avventura, sarebbe rimasta nelle terre natie, a cercar nuove speranze.
A questa rivelazione i compagni di mille avventure si voltarono verso di lei, alcuni proferendo parole di incoraggiamento a seguirli, altri solo con il parlar degli occhi e con un gran groppo in gola.
C`era tanto ancora da sistemare, tutti forsi si impegnavano a capofitto nei lavori, per ricacciar indietro le lacrime di quella partenza, per non pensare a quello che lasciavano, ma per seguire i loro sogni, i loro desideri...le loro emozioni.
Ma non c`era troppo tempo per gli addii, Beorn, il piacchiatore dei Mercenari, insieme ad altri del suo folto gruppo scalpitavano impazienti per lasciare il loco, forse anch`egli sentiva delle strane senzazioni, senzazioni di vita o di morte, ma senzazioni che da tempo non si respiravano nel granducato.
Ai giardini in quel giorno, non c`erano solo i Teatranti a dare l`addio alle terre del ducato, anche gli erboristi si apprestavano a partire tra mille lacrime. In pochi forse si accorsero dei loro modi di fare sempre compiti, ma la tristezza era sì tanta anche fra loro.
Chissà se proprio loro, tra i mille filtri e le mille erbe officinali, non avessero anche qualcosa sì adatta a quel momento e che potesse alleviare la sofferenza di tutti.
Se foste stati presenti...tutti questi sentimenti li avreste letti in lady MilenaKovich, consigliera del Nibbio, ma con il cuore pieno dei ricordi e di affetti avvolti tra le fronde del tempo degli erboristi. C`era chi si voltava per non piangere e correva fuori dai giardini come quando un uomo, ser Gabrielknight, riversò la sua rabbia verso lady neverland che avrebbe lasciato le terre e l`amore per lui, in cerca di una nuova speranza.
Nessuno se non chi vide quelle scene e le provò, potrà mai capire il dolore e le lacrime che versarano i presenti.
Qualcuno si scambiava promesse di amicizia, altri giuravano che sarebbero tornati a trovare gli amici, ma pochi sapevano cosa li attendeva, se quel viaggio duro e faticoso avrebbe portato tutti sani e salvi verso nuove terre o se i viveri che con se portavano sarebbero bastati; e pochi riuscivano a capire veramente il significato delle parole "nuova speranza".
Una speranza che aleggiava tutto intorno ai giardini, sui carri dei teatranti, sul palco, tra i cavalli, gli elfi e gli umani. Un nuovo corso stava cominciando e loro, volenti o nolenti, stavano scrivendo la storia.
La storia, questa storia, che ancora si narrerà negli anni avvenire, forse con un pizzico di gioia per alcuni, per chi vide allontanare qualcuno, che mal sopportava; o con un pizzico di tristezza, per chi vide allontanare amici e a volte anche parenti. Questa è la storia, un susseguirsi di parole e di emozioni, raccontante non dai dotti, ma da chi la visse, la vera storia è quella che si sente nelle strade e nei mercati.
Alla fine, in preda agli incitamenti dei mercenari, tutti partirono, lasciando cadere i giardini, fino a quel momento così pieni di vita e popolosi, in un silenzio così rumoroso da lasciar basito chiunque. Una nuova era stava cominciando...una nuova speranza per chi partiva e restava, si incuneava nei cuori di tutti.

Clive
Adepto dell’Arcana Saggezza