Attacco al Secondo Custode dell’Amuleto

 

Dopo aver trascorso l’intera giornata a pattugliare le vie di Lot, scortando  i Detentori dell'Arcana Saggezza in tutti i loro spostamenti attraverso i vicoli della città, verso l’ora  quarta pomeridiana  decisi di tornare al maniero dei saggi Detentori; Così imboccai la via che conduce alla porta a est delle mura e, in sella al mio fido destriero  Tjwana, mi sono diretto verso la mia dimora ad Est dei Monti delle Nebbie.

 

Cavalcavo tranquillo, ma pur sempre vigile a causa dei continui attacchi dei cavalieri e degli emissari di Nathamer, quando ad un tratto, mentre percorrevo una stradina circondata da folti alberi e radi cespugli subito fuori dalle mura di Lot, ho sentito degli strani rumori provenire da una curva poco innanzi a me. Insospettito da tali rumori di scalpitanti cavalli, mi sono fermato e, dopo pochi istanti, sono apparsi dalla curva della via tre cavalieri.  Senza fatica ho notato lo Stemma che portavano sullo Scudo, impossibile sbagliarsi : La N di Nathamer.

Ho quindi sfoderato, senza esitazione, la mia spada SuddenDeath preparandomi a combattere; ero già sull’attenti pronto a iniziare il combattimento con i tre cavalieri quando mi accadde una cosa strana (...una magia, forse) mi sono sentito sollevare dal cavallo e  poi scaraventarmi a terra.

 

L'impatto con il duro selciato della strada mi ha privato completamente del respiro e, voltandomi ho visto che i cavalieri che nel frattempo si erano avvicinati, brandendo le loro lunghe spade dalla lama lucente.

Io con gran velocità ho afferrato un grosso sasso trovato accanto a me e l'ho scaraventato a due mani contro il cavaliere più vicino colpendolo alla testa; per mia fortuna questi è caduto in terra perdendo i sensi e, nel brevissimo istante in cui i suoi compagni si sono distratti, io ho afferrato la mia spada, che giaceva in terra poco più distante da me, e mi sono gettato contro i due restanti.

 

Questi, scesi anch'essi da cavallo, non hanno lesinato impegno, anzi mi hanno colpito di striscio ad un braccio, senza però procurarmi altri danni, grazie anche all’armatura di Difensore dell’Arcana Saggezza che ho sempre con me.

Un cavaliere l'ho subito colpito al cuore con un abile mossa ed è morto (non portavano, gli ignobili, un'armatura in ferro, bensì soltanto dei calzoni,una blusa e dei calzari in cuoio), mentre quello che mi ha colpito di striscio ha avuto un trattamento speciale, a causa del suo ardire nell’attaccare e colpire un lottiano:

dopo averlo disarmato ed avergli tolto l'elmo, anch'esso di cuoio, ha avuto l'ardore di blaterare che Noi componenti della Compagnia dell' Amuleto avremmo avuto vita breve, e ancor più ha avuto il coraggio di sputare sulla mia armatura, come dire oltre il danno, la beffa.  Il cavaliere, impavido e sfrontato ha osato così oltraggiarmi e chiedermi un duello. Io, seguendo le regole della cavalleria ho accettato lo scontro.

 

Ebbene, dopo un primo attacco l'ho disarmato, poi gli ho porto di nuovo la sua spada e, dopo che l'infame cavaliere ha osato rilanciarsi contro di me, l'ho ucciso.

 

A questo punto mi sono voltato verso il primo cavaliere, che era caduto in terra privo di sensi, ma con mio rammarico non c'era più e con lui erano scomparsi anche i tre cavalli. A quel punto mi aggirai intorno per esser sicuro che il cavaliere non si fosse nascoste per attaccarmi, vigliacco, alle spalle.

L'eco di una risata si è fatta viva nel cielo, poi i monti delle nebbie sono tornati ad essere silenziosi.

 

Sinceratomi che il cavaliere in questione non si fosse nascosto, ho rinfoderato la mia spada e, risalito in sella al mio cavallo Tjwana, ho deciso di tornare il più presto possibile al Maniero dove vivo insieme ad altri Componenti della mia Gilda, forte del fatto che Nathamer dovrà sudare per sconfiggerci.

 

Pensieroso e trepidante....

Pronto ad affrontare le ardue battaglie che si susseguiranno….

 

Ser Jamal

Difensore dell’Arcana Saggezza

Secondo Custode dell’Amuleto