NAGUAL
Una leggenda del centro america, narra di uno sciamano che ebbe in
sonno una lunga visione. Egli vide una giovane coppia con un bimbo appena nato
fuggire da un branco di lupi affamati. Vide i due giovani fuggire nel tentativo
di difendersi tra i boschi e la neve alta dalle belve assetate di sangue e carne, fino a che stremati dovettero soccombere alla furia selvaggia
del branco di lupi. Prima di soccombere il giovane sposo tento di salvare la
creatura in fasce, sistemandola sul robusto ramo di una quercia, per evitare
che le bestie si potessero impadronire anche del suo esile corpicino.
Nonostante questo estremo tentativo, però, i lupi non ancora sazi del macabro banchetto appena consumato, concentrarono la loro attenzione
sul
piccolo superstite, attratti dal sul vagito incessante. Ma i loro sforzi di impadronirsi di quel corpicino sarebbero stati vanificati dall’arrivo
di
un’imponente aquila reale, che con un gesto fulmineo rapì la piccola creatura e tenendola stretta tra i suoi artigli la condusse lontano da
quel luogo.
Lo sciamano raccontò poi di aver visto nel sogno l’aquila posare
con insolita delicatezza il corpo del piccolo bimbo nei pressi di una grotta, vicino alla quale scorreva un ruscello di alta montagna. Un’orsa usci
minacciosa dalla grotta, mentre l’aquila posatasi sull’alto ramo di un albero osservava la scena. L’orsa seguita da due piccoli si prese cura
del piccolo d’uomo, crescendolo come se fosse uno dei suoi.
Nel suo lungo sogno, lo sciamano vide numerose altre cose, tra le quali numerosi episodi delle vite passate di quella creatura: abitante di una
strana terra chiamata atlantide, poi sommersa nel profondo oceano a seguito di cataclismi di inaudita violenza,……..wa egizio, monaco
tibetano, astronomo
ed astrologo assiro, mago ed alchimista presso la corte di francia ……….le
sue esistenze, una dopo l’altra si erano susseguite nel corso dei secoli, fino a giungere a quella attuale.
Tra le tante cose lo sciamano vide anche che un giorno non troppo lontano la
strada del il piccolo d’uomo si sarebbe incrociata con la sua, per apprendere da lui ciò che era necessario affinché la sua anima
ricordasse le sue passate esistenze.
Così fu, e quando il piccolo, ormai adolescente incontrò lo sciamano, egli lo accolse e lo fece crescere come se fosse suo figlio, istruendolo così come gli era stato presagito nella sua lunga visione alle arti arcane e segrete dello sciamanesimo.
L’orsa e l’aquila, seppur a distanza non cessarono mai di vegliare sulla creatura ormai adulta e conosciuta dagli umani con il nome di Nagual.