I
Canti dei Bardi
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Il Mito di Sara e Predator
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Sara e Predator erano dei cartografi
che lavoravano con alcuni tipografi.
Un giorno insieme al Granduca preser parte
ad una spedizione con diligenza ed arte,
la quale trovò la bella e grande collina
dove sorse la mitica Lot una mattina.
Vivevan nel Granducato come rispettati
e dai lottiani tutti erano gli amati.
Una sera di pioggia e tempo cattivo
Sara aspettò l’attimo che fosse positivo
per, dalla Piazza Mercato, a casa ritornare
evitando così di farsi troppo bagnare,
e quando, poi, finalmente, a casa tornò
il caro e dolce suo amore più non trovò.
Lui le aveva una pergamena lasciata
per lei che era la sua bella e dolce amata.
Era partito per l’importante missione
d’avere una carta, una mappa o una visione
delle terre a Lot distanti e ad Ovest dei monti
ancor viste e descritte da svariati fronti.
Non era la prima volta che lui partiva
ma senza il suo saluto lei languiva.
Sara prese i viveri per poter così andare
e raggiungere Predator senza esitare.
Con il calar della buia notte
si nascose all’interno delle grandi grotte.
Sentì urlare molte voci che eran concitate
tal che le ansie in lei furono aumentate.
Capì che Predator era stato catturato
dagli Orchi e dai i Goblin che lo avevano attaccato.
Per poter conoscer segreti della Città
gli stavano muovendo contro ogni crudeltà.
Sara tentò, invano, di portargli aiuto
o potergli fare ancora un ultimo saluto
ma vide la testa dell’amato ormai persa
crudelmente e senza pietà a terra riversa.
Impugnò l’arco e con quel di Themis aiuto
scoccò frecce come fosse musica di liuto,
ma dentro al cuore il dolore non fu placato
per la perdita di Predator, il suo amato.
Nonostante lei avesse varie ferite
ed il dolore per le creature perite,
Sara passò la notte nel petto cullandolo,
sognando e con il pensiero ancora amandolo;
e la Dea ebbe pietà di quell’amore
nato con dolce pudore e morto con furore.
Per magia la toma di Predator scomparve
così di essa ogni traccia più non apparve.
Nel frattempo fu donato un ciondolo a Sara,
da tenere come cosa preziosa e rara,
da poter consegnare ad uno spirito puro
che del vuoto e del nulla avrebbe vinto il muro;
e così l’amuleto alla tomba riportando
e la gemma a seguito incastonando,
avrebbe fatto così gli amanti ritrovare
per poter far tornare l’amore a trionfare.
Sara ora per i Monti delle Nebbie vaga
muovendo contro i crudeli Goblin la daga.
L’incantesimo di Themis che l’ha salvata
non permette di far riposare l’amata
fino a quando Predator raggiungerà
e con lui sempre insieme giacerà.
Liberamente
tratto dal Mito omonimo depositato presso la Biblioteca dei Detentori
dell’Arcana Saggezza
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A Cura della Gilda dei Bardi di Lot
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