Di Yserylia questa è la storia
che ne tramanda la memoria.
Nata da una lacrima al contatto con la roccia
dall'amore di madre che si fa goccia.

Nacque nella maniera che s'è sempre saputa
dall'emozione della donna che l'aveva voluta:
un attimo di luce, per il desiderio di una vita
che iniziò delle Fate la storia infinita.

Per casa ebbe la roccia che la scaturì, 
per missione la donna protesse e seguì.
Imparò dagli Umani, fu luce nella notte
finché le sue ore vennero rotte

dal maligno evento che pose fine alla vita
che di sua Madre era ormai esaurita. 
Si librò sulle ali per continuare il cammino
unendosi ad un gruppo che passava lì vicino.

Umani erano anch'essi e lei Umana diventò
e attraverso i giorni, ancora imparò.
Mentre la carovana che il suo cuore aveva ospitato
si dirigeva lieto verso il nostro Granducato, 

l'Amore venne poi a bussare alla sua porta
e per lungo tempo, mai una cosa andò storta.
Nargost il suo uomo si chiamava
e come lei per Lot sempre lavorava.

Con un sorriso, un fiore sempre in mano
attendeva il suo amore tornare da lontano.
E sempre lieta la sera lo accoglieva
ed un bacio per lui in fior di labbra teneva, 

finché i tempi oscuri caddero sul Granducato
e Nargost, che a lungo avea lottato, 
cadde e non fece più ritorno
mentre la sposa attendeva quel giorno …

Ma una notte, chiamata senza capire o sapere
fu attratta nel bosco dal dell'Amore il potere
e vide una figura, la Lavandaia chiamata, 
che nel fiume chinava la veste insanguinata

di un combattente morto per la gloria
che questa rima ne porti la memoria.
La speranza e l'Amore non finiscon con la morte
e la Fatina ebbe questo dalla sorte, 

abbracciato un'ultima volta il suo compagno
si sentì dire dalla Dama dello stagno
che ora aveva una nuova missione:
donare a Lot ogni sua attenzione.

Agli Stranieri un sorriso, un dolce fiore, 
che per questo era fatto il suo cuore
che di Lot la luce sarebbe stata:
è questa la storia della piccola Fata …