Giorno 1 |
Giorno 16 |
Anno V Istituiti Nuovi Lavori | |||
Mar | 9 Marzo | Mer | 24 Marzo | ||
Giorno 2 |
Giorno 17 |
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Mer | 10 Marzo | Gio | 25 Marzo | ||
Giorno 3 |
Giorno 18 |
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Gio | 11 Marzo | Ven | 26 Marzo | ||
Giorno 4 |
Giorno 19 |
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Ven | 12 Marzo | Sab | 27 Marzo | ||
Giorno 5 |
Giorno 20 |
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Sab | 13 Marzo | Dom | 28 Marzo | ||
Giorno 6 |
Anno IV Nascita dei Necromanti |
Giorno 21 |
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Dom | 14 Marzo | Lun | 29 Marzo | ||
Giorno 7 |
Giorno 22 |
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Lun | 15 Marzo | Mar | 30 Marzo | ||
Giorno 8 |
Giorno 23 |
Anno III Nascita Ordine dei Bibliotecari | |||
Mar | 16 Marzo | Mer | 31 Marzo | ||
Giorno 9 |
Giorno 24 |
Anno
III Nascita dei Chierici Anno IV Nascita dei Sensali |
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Mer | 17 Marzo | Gio | 1 Aprile | ||
Giorno 10 |
Giorno 25 |
Anno III Chiusura Gilda dei Ladri | |||
Gio | 18 Marzo | Ven | 2 Aprile | ||
Giorno 11 |
Giorno 26 |
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Ven | 19 Marzo | Sab | 3 Aprile | ||
Giorno 12 |
Giorno 27 |
Anno
I Nascita Maghi d'Argento Anno III Chiusura Ordine Decani Anno V Ubicazioni: l'Antro Oscuro |
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Sab | 20 Marzo | Dom | 4 Aprile | ||
Giorno 13 |
Giorno 28 |
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Dom | 21 Marzo | Lun | 5 Aprile | ||
Giorno 14 |
Giorno 29 |
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Lun | 22 Marzo | Mar | 6 Aprile | ||
Giorno 15 |
Anno
V Galford Master dei Ladri Anno V Shade Master dei Leoni |
Giorno 30 |
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Mar | 23 Marzo | Mer | 7 Aprile | ||
Giorno 31 | |||||
Gio | 8 Aprile |
La Cantina e Il Magazzino della Taverna
L’opera di ricostruzione di Lot dopo la caduta fu lunga e faticosa.
Ma quando gran parte della Cittadella fu riedificata i Nobili decisero di ripristinare fedelmente come primo edificio la Taverna dei Mercanti che c’era nella vecchia Lot.
Lo fecero con due intenti distinti ma, nello stesso tempo, tra loro collegati.
Innanzitutto perché chi tornava a Lot dopo essersi allontanato per paura di Honorius poteva trovare un luogo familiare, dove ristorarsi e dove poter incontrare i vecchi amici o fare nuove conoscenze. Il Soldato stanco dopo una giornata di combattimenti contro il nemico, voleva dar sollievo al corpo ed alla mente senza passare per il Castello dei Gladiatori, per trascorrere qualche piacevole momento magari in compagnia di un caro amico o di una bella Dama.
In secondo luogo perché chi tanto lavorava per riportare la città agli antichi splendori aveva bisogno di momenti di svago, dove non pensare alle fatiche della giornata lavorativa oppure alla paura dei numerosi attacchi da parte del nemico.
I Nobili, dal canto loro, sono stati sempre attenti ai bisogni dei loro sudditi. Chiedevano molto, ma non facevano mai mancare loro nulla.
Essendo principalmente frequentata da Viandanti il posto cambiò denominazione rispetto alla vecchia Lot, e fu chiamato Taverna del Viandante.
Ma Lot cresceva e sempre più Stranieri bussavano alle porte per chiedere asilo fra le mura del Granducato e la Taverna, che era uno dei pochi posti frequentabili dagli Stranieri e l’unico posto dove ristorandosi era possibile recuperare la forza, divenne sempre più affollata. Le panche non bastavano più e gli osti non riuscivano a soddisfare le richieste degli avventori.
Il Conte Erik, che era un grande estimatore di vini e liquori non riusciva inoltre a trovare un posto dove tenere le sue botti di vini pregiati. Il Palazzo Ducale non aveva una cantina adeguata e gli osti, che prima potevano alternarsi fra la Taverna e la Corte, ora non bastavano neppure per i bisogni impellenti dei frequentatori del locale.
Considerati tutti i pro e i contro dopo qualche tempo, i Mastri Costruttori di Lot saggiarono il terreno sotto la Taverna e si resero conto che, con una sapiente operazione di scavo e consolidamento, unicamente effettuabile grazie al prezioso contributo dei Mastri Carpentieri della Masseria affinché solo il migliore legno fosse usato per le travature ed i rivestimenti, si crearono prima la Cantina e poi il Magazzino.
Scendendo una rampa di scale dalla Taverna si accede alla Cantina, un locale fresco, pulito e completamente rivestito in legno. Gli occhi del Viandante scorgono come prima cosa le enormi botti di rovere antico che emanano profumi di viola, muschio, malto ed uva. Specialmente dopo la barbara uccisione del Conte Erik, gli osti curarono in modo particolare la Cantina ed, in sua memoria, preservarono i vini che lui stesso aveva prodotto o di cui aveva supervisionato la produzione; qualora la collezione di bottiglie diminuiva, oppure ogni qualvolta veniva a mancare un vino che lui amava particolarmente, subito veniva rimpiazzato con un nuova bottiglia identica a quella precedente.
La Cantina è un luogo meno chiassoso della Taverna, frequentato da amanti del buon vino e del silenzio.
In Cantina si possono, fra un sorso di nettare ed una pinta di birra, incontrare poeti, scrittori, pensatori o solo cultori del buon bere e non degli eccessi.
Posta un piano sotto, è di certo meno pericoloso della Taverna e permette di fare lunghe conversazioni con poche occasioni di disturbo.
Scendendo un’altra rampa di scale si raggiunge il Magazzino.
L’ambiente è completamente diverso da quello appena visitato. In origine venne costruito per agevolare il lavoro degli osti che, per non lasciare la Taverna a lungo incustodita, dovevano avere un posto dove collocare le vecchie botti ed ogni tipo di cianfrusaglia, un posto dove anche i Mastri della Masseria potessero trovare legno o ferro vecchio.
Ovviamente il disordine ivi regna sovrano e l’odore di polvere è penetrante e persistente. Le ragnatele danzano fra le travi dolcemente, mosse dal parlottare dei frequentatori ed illuminate dalle fiammelle delle candele. S’inciampa con estrema frequenza e spesso l’atterraggio non è morbido.
Le Fate amano questo posto perché permette loro di ballare, di infilarsi nelle cose e di giocare con il lavoro dei ragni fino a che qualcuna non ci rimane impigliata e qualche gentile Messere corre in suo aiuto.
Il Magazzino è un luogo appartato e per il suo essere poco pulito e convenzionale sotto certi aspetti è visitato solo da chi ama i posti chiusi e poco affollati. Si può udire conversare lo Straniero appena arrivato ed il Signore di Lot; le parole di tutti sono ovattate dalla penombra e dalla polvere che danza con la luce delle fiammelle.
Quando poi qualcuno tira fuori dalla sua borsa una pergamena e, leggendola, racconta le gesta di chi Lot l’ha costruita o ha tentato di distruggerla, quelle botti rotte, quelle cianfrusaglie e le varie amenità rese grigie dal tempo assumono la forma di cavalli e Cavalieri, di Draghi ed Elfi, di Fate e Folletti, facendo volare la fantasia di chi c’è comodamente seduto sopra.
Myriam
Consigliere dell’Arcana Saggezza