Giorno 1 |
Anno V Mastro Ginaldo Mastro de le Machine et Innovazioni |
Giorno 16 |
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Ven | 9 Gennaio | Sab | 24 Gennaio | ||
Giorno 2 |
Anno V Sir Usul Nuovo Master degli Artisti Illuminati |
Giorno 17 |
Anno
V Thym Master Draghi Tenebre Anno V Sbarzo Master Draghi Luce |
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Sab | 10 Gennaio | Dom | 25 Gennaio | ||
Giorno 3 |
Giorno 18 |
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Dom | 11 Gennaio | Lun | 26 Gennaio | ||
Giorno 4 |
Giorno 19 |
Anno
V Glaudius Master Necromanti Anno V Cratere Master Anello Fato |
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Lun | 12 Gennaio | Mar | 27 Gennaio | ||
Giorno 5 |
Giorno 20 |
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Mar | 13 Gennaio | Mer | 28 Gennaio | ||
Giorno 6 |
Giorno 21 |
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Mer | 14 Gennaio | Gio | 29 Gennaio | ||
Giorno 7 |
Giorno 22 |
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Gio | 15 Gennaio | Ven | 30 Gennaio | ||
Giorno 8 |
Anno IV Morte del Granduca |
Giorno 23 |
Anno
IV Nascita Custodi dell'Ade Anno IV Nascita Corte de Miracoli |
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Ven | 16 Gennaio | Sab | 31 Gennaio | ||
Giorno 9 |
Giorno 24 |
Anno
II Nascita Congrega Streghe Anno V Morte del Rettore Darkman |
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Sab | 17 Gennaio | Dom | 1 Febbraio | ||
Giorno 10 |
Giorno 25 |
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Dom | 18 Gennaio | Lum | 2 Febbraio | ||
Giorno 11 |
Giorno 26 |
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Lun | 19 Gennaio | Mar | 3 Febbraio | ||
Giorno 12 |
Anno V Lord Bu Nuovo Governatore di Lot |
Giorno 27 |
Anno V Sir Dreiken Co-Master dei Mercenari | ||
Mar | 20 Gennaio | Mer | 4 Febbraio | ||
Giorno 13 |
Giorno 28 |
Anno V Nuova Mappa di Lot | |||
Mer | 21 Gennaio | Gio | 5 Febbraio | ||
Giorno 14 |
Giorno 29 |
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Gio | 22 Gennaio | Ven | 6 Febbraio | ||
Giorno 15 |
Giorno 30 |
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Ven | 23 Gennaio | Sab | 7 Febbraio | ||
Giorno 31 | |||||
Dom | 8 Febbraio |
Quell’imponente
costruzione che si vede, avvolta dalle nubi a Nord-Ovest della Cittadella, è la
Rocca dei Venti.
Quando
fu progettata la Vecchia Lot non rientrava nelle idee dei Nobili. Quella parte
della città doveva essere assolutamente fortificata, perché troppo vicina agli
insidiosi Monti delle Nebbie e troppo vulnerabile perché guardava verso
l’accampamento degli Orchi di Honorius.
Inoltre
nessuno aveva bisogno di un posto diverso da quello che il Granduca ed i
Cartografi gli avevano assegnato. Lot era giovane e non era ancora pronta per
accogliere troppe persone, le strutture non bastavano e le Guardie non potevano
garantire la sicurezza interna se la popolazione aumentava; la milizia riusciva
a malapena a frenare gli attacchi esterni dei nemici e non poteva permettersi
altri incarichi.
Ma
il sogno del Bene che Lot da sempre ha rappresentato era troppo grande per
passare inosservato e gli Stranieri chiedevano costantemente, a gran voce, di
entrare affinché potessero trovare un luogo dove finalmente sentirsi a casa.
Honorius
poi distrusse Lot, ma con tenacia fu ricostruita in tempi relativamente brevi.
Durate
l’opera di ricostruzione i Nobili decisero che era necessaria una Rocca, un
posto diverso dal Palazzo Ducale o dai luoghi di ritrovo o di svago. Nacque così
la Rocca dei Venti, che venne costruita stavolta proprio nel punto esatto in cui
le forze del Male fecero breccia, in alto ad Ovest.
La sua posizione strategica permetteva di tenere d’occhio
l’accampamento degli Orchi di Honorius, le vecchie mura di cinta e le case
rimaste dell’antica Cittadella, la Nuova Lot, i Monti delle Nebbie e la vasta
Piana dei Ghiacci.
Il
posto era davvero incantevole e subito dopo la sua costruzione accadde un fatto
strano.
Una
sottile nebbia ne avvolgeva i basamenti e grandi Draghi incominciarono a volare
intorno ad essa. Lo sbattere delle ali di queste creature leggendarie iniziò a
provocare degli spostamenti d’aria che trasformarono la Rocca dei Venti in un
luogo magico.
Inoltre
invocando quel vento succedevano cose ancora più magiche.
La
città di Lot stava riprendendo forma, molti sudditi erano ritornati nonostante
le poche cose che il posto offriva, ma tanto era l’amore che li legava al
Granducato che riuscirono a sopportare ogni asperità. Era un periodo in cui
tutti erano stanchi dalla guerra appena terminata e si stavano godendo la pace e
la vitalità che comportava ricostruire un luogo dove sentirsi a casa.
Honorius
era furibondo. Si rese conto che neppure gli attacchi più distruttivi
riuscivano a fermare quel popolo amante del Bene e disposto fino all’estremo
sacrificio per averlo sempre alto come vessillo. Doveva trovare un modo per
disgregare quella gente e, ancora una volta, si affidò alla magia di uno dei
suoi maghi più potenti. Lentamente, confondendosi con essi, s’insinuò tra i
sudditi un Mago Nero al servizio di Honorius: Skrondo.
L’acerrimo
nemico di Lot sapeva oramai che non bastava radere al suolo la città, ma
bisognava confondere le menti ed i discorsi dei Cittadini, bisognava creare
assoluto scompiglio nel Granducato. Infatti Skrondo lasciò ultimare i lavori di
ricostruzione e nel frattempo si confondeva fra le decine di Stranieri che ogni
giorno chiedevano asilo a Lot. Skrondo superate le iniziali avversità fu
inizialmente in grado di creare portali magici nei luoghi di ritrovo che
risucchiavano i Cittadini, i quali, allibiti, si ritrovavano fuori dalle mura
del Granducato senza saperne la ragione. Successivamente creò un muro altissimo
ed invisibile, che divideva Lot in due parti identiche, come se fossero due città
distinte e separate. Non era possibile oltrepassare questo muro, i sudditi non
sapevano mai in quale delle due città stavano e persino i piccioni non
riuscivano a recapitare le missive. La cittadinanza tutta era avvolta in uno
stato di confusione totale ed i sudditi non potevano oramai più comunicare fra
loro. Lo stato di malessere serpeggiava nella mente e nei cuori dei Cittadini;
molti lasciarono Lot, altri si allearono con Honorius credendo, forse, di fare
la cosa più giusta.
Dopo
tre lune e numerosi attacchi del nemico i sudditi erano demoralizzati e
lentamente cominciavano a lasciare la città. L’unico posto di Lot dove si
poteva parlare liberamente era la Rocca dei Venti.
Infatti
i venti magici creati dai Draghi riuscivano ad annientare la magia nera di
Skrondo e quando qualcuno invocava il vento, con parole sussurrate che si
disperdevano sulle ali delle correnti d’aria, costui veniva magicamente
trasportato in una stanza e con lui venivano trasportati tutti coloro che,
guardando verso Ovest, mormoravano al vento le medesime parole.
Quelle
creature maestose, forti, lungimiranti, empatiche e sagge, riconobbero in Lot il
luogo dove poter vivere secondo la loro natura e donarono senza rimorso ai
lottiani la possibilità di riunirsi in maniera più o meno segreta affinché il
Bene del Granducato venisse sempre come primo anelito del loro cuore. Era questa
la magia che, gettando le basi nella sapienza, riuscì a sconfiggere i sortilegi
di Skrondo.
Infatti
il primo Presidio Militare prese sede nella Rocca, ed ogni Gilda o Mestiere, poté
far riunire i propri militanti quando tutti erano dentro le mura in speciali
stanze private della Rocca dei Venti.
Era
diventato il luogo dove tutto si decideva, dalle strategie militari ai progetti
per le nuove Gilde.
I
Draghi con la loro benevolenza volavano intorno a questa costruzione e con il
loro sbatter d’ali creavano quel vento magico che aspettava solo di essere
invocato.
Inoltre,
a difesa dei discorsi, i Draghi soffiarono una leggera nebbia che da quando è
stata costruita la Rocca la avvolge costantemente alla base.
Infine,
con la discrezione e la sapienza che li contraddistingue, i Draghi
d’allineamento buono e neutrale sentono le cose che avverranno e consigliano
telepaticamente le persone che si riuniscono alla Rocca affinché Lot brilli
sempre come una luce nell’oscurità del Male che la circonda.
Non
è un caso che tutte le spedizioni e quasi tutti i ritrovamenti hanno avuto la
Rocca dei Venti come punto logistico e luogo di partenza per la grande Pianura
Ghiacciata.
Quando
le due Lot sono tornate ad essere una sola la città, il Granducato cominciò
nuovamente a popolarsi e molti Stranieri chiedevano il permesso per dimorare a
Lot. La città cominciò ad essere troppo piccola per contenere tutte le magioni
dei suoi sudditi, inoltre l’apertura di nuovi luoghi per lo svago e per il
lavoro dei lottiani ridusse sempre più il suolo edificabile, così la Rocca
diventò, sempre con l’invocazione del vento, la possibilità per ognuno di
avere la propria casa dentro la Cittadella.
Più
volte Honorius ha tentato di distruggerla, come le forze del Male hanno tentato
di uccidere tutti i Draghi che volavano intorno ad essa, ma la magia che avvolge
questa roccaforte non ha mai smesso di vivere ed è rimasta in piedi nonostante
tutti gli assalti e tutti i malefici.
La
parte pubblica della Rocca, quella rivolta verso Est, permette inoltre ai
lottiani due tipi di svago: il tiradadi, che è possibile praticare anche nella
parte privata, e l’accalappiadrago.
Il
primo permette di giocare e scommettere sulla sorte e magari vincere qualche oro
sconfiggendo l’avversario.
Il
secondo dà la possibilità di colpire uno dei Draghi che volano intorno,
qualora la cosa risultasse interessante.
Con
la nascita del nuovo Presidio Militare e la costruzione delle sedi di molte
Gilde, la Rocca dei Venti ha perso molto del suo valore logistico, acquistando
comunque molta importanza di tipo residenziale e ludico.
Molte
feste di matrimoni, commemorazioni, pranzi di gala, cene di rappresentanza e
affini si svolgono invocando il vento e creando una stanza privata alla Rocca.
Nei giorni di sole, quando tutto è sereno ed i Draghi fendono l’aria intorno alla Rocca languidamente e graziosamente, è piacevole recarsi in uno dei suoi alti picchi con un antichissimo lottiano che guardando verso ogni punto cardinale fino allo zenith ti racconta di com’era Lot, delle battaglie, delle vittorie, degli aneddoti, degli amici perduti oltre i Monti delle Nebbie, di come si combattevano i Goblin, di quanto gli Skertl facevano paura, di quanto ora la città è bella e fiorente e, con la testa fra le mani, è bello perdersi in quei ricordi facendo danzare la fantasia con la magica atmosfera che, portata dal vento, ti avvolge.
Myriam
Consigliere
dell’Arcana Saggezza