Il fatino e il canto dell`Elda

Era da un bel pò trascorsa la settima ora,quando mi recai sotto il porticato del Palazzo delle Arti per incontrare Doxia Troviero dei Bardi la trovai Appoggiata alla balaustra che delimita il colonnato, osservava la Tempesta sciogliersi con un`espressione cupa. Sul volto portava una Maschera nera consunta,con piccole foglie d`alloro dorate graffiate,che ne copriva i tratti principali del volto, lasciando sbucare la bocca, il mento e parte della fronte, corrugata. Picchiettava con decisione le dita sul marmo assiepato al fianco e mirava l`orizzonte,ed eccomi apparire in tutta la mia bellezza e leggiadria di fronte a lei carico come una faretra elfica pronto a scoccare domande.

Inizia con una semplice domanda il suo nome (anche se lo conoscevo),la sua casata e il motivo per cui aveva deciso di essere barda.

Non mi guardate così come per dire che sono tre domande in una,era per risparmiare tempo.

Comunque mi rispose con massimo garbo mi disse cito testualmente le sue parole:"Nome, DOXIA, conosciuta ormai per il Ducato come Corallo. Casata: Waldstein. E` stata fondata da me e mia sorella Rosmunde e non avendo noi delle radici precise... Diciamo che abbiamo cercato di crearcele da sole. Dobbiamo andare indietro di molto tempo, Dententore,per rispondere a questa domanda, penso che non vi fosse una vera e propria motivazione: sono arrivata in questo Ducato che ero poco più di una ragazzina letterata e banalmente la Poesia mi ha... Chiamato. Ho trovato i Bardi sulla mia strada e devo ammettere che mi trovo così bene in altri pochi luoghi.

Soddisfatto della prima risposta,ho iniziato a porre la seconda domanda,(lo so che era la quarta non siate pignoli)ho chiesto quindi:"Come è strutturata la vostra gilda? Avete un saluto è vero,ma per quale motivo proprio quello?E i bardi come passano le loro giornate? Avete delle suddivisioni tra di voi?

E ovviamente avrete un carattere simile,il motivo per cui vi siete riuniuti nella gilda è la poesia o c`è anche altro?

Scusate il mio vorticare di domande dissi infine.

E lei non fu parca di spiegazioni.

Doxia:"Da due Eletti, ormai, il saluto è "Poietiché". Questa parola deriva da una lingua arcaica, significando ella stessa "Poesia" ma anche in senso più esteso "far poesia", quasi "essere poesia". Insomma, ha diverse sfaccettature, ma tutte alla fine richiamano a quel volto più profondo dell`arte poetica, dove lo stesso creatore si mimetizza ad essa, annullandosi.

Per questo indossiamo delle Maschere che alienano la nostra reale identità. Per quanto riguarda la Gilda, è gerarchica, ma non in modo così rigido: ognuno passa le giornate nelle proprie faccende, chi per il Ducato, chi a smaltire scartoffie. Gerachicamente si va oltre il rispetto, in quanto non vi è una suddivisione di compiti così netta, tranne per alcune eccezioni: ognuno fa un po` di tutto ed è giusto che sia così.

Le eccezioni sono: Maestri e Mentori. Abbiamo due livelli di istruzione: l`Apprendistato e il ruolo di Bardo Semplice. I primi imparano la metrica semplice seguiti da Mentori, che ne curano l`interazione con il Ducato stesso, e dai Maestri, le loro vere guide che insegnano loro la Metrica.

Il bardo semplice, invece, è colui che impara uno stile, quindi verrà seguito da un bardo Esperto di tal stile, da un Maestro o anche da un grado superiore. Inoltre i Mentori si occupano degli arruolamenti. { Alla mia ultima domanda esplose in una breve risata.e continuò} No, anzi, posso smentirvi: i Bardi comprendono una gran varietà di persone. Siamo misti, sia di carattere, che di fede. L`Arte è la nostra più grande comunanza, talmente neutrale da essere superiore a tutto il resto. O quasi.

Giunsi infine alla mia ultima domanda che era semplice semplice,le ho chiesto:"Vi soffiate mai il naso con la pergamena con cui stavate scrivendo un verso memorabile e vi capita di dire porcaccia?

A parte gli scherzi era la mia ultima domanda che in realtà nascondeva una richiesta ovvero se il Traviero dei Bardi mi dedicasse una breve poesia qualcosa da portare con me,per il ritorno alla fabbrica di historia un saggio della sua arte su di me il fatino conservatore di historia,vox astrarum e custode delle stagioni di avalon.Si lo so è stato un pò egoistico,ma non è che si parli sempre di me,e così avrei fatto conoscere i suoi bellissimi versi,anche a voi.

Lei si schiarì le gola, si passò una mano sulla stessa, imprimendo bene il palmo. Poi sgancia quella presa e infila la mano nel mantello, cercando qualcosa sulla schiena.Mi risponde alla prima domanda dicendomi un semplice non lo so. Quando mi, mostrò le dita della mano destra, sporche d`inchiostro,e scoppiammo aridere. Finalmente da dietro il mantello tirò una pergamena abbastanza piccola. E un carboncino.Scrisse e mi diede la pergamena,la presi sorridente e la salutai cortesemente.

Gaudemus Vobiscum.

.•**•.¸Chibo MacAran-Custode delle Stagioni di Avalon¸.•**•.
Vox Astrarum-Conservatore della Storia Secolare

Ne ho fatto una copia per voi eccovela: